Convenzione Istanbul primo passo che va completato
Camera approva all'unanimita'
“La ratifica della Convenzione di Istanbul, rappresenta un primo importante passo avanti, ma dobbiamo evitare che questo atto si riduca a pura operazione di immagine: tale sarebbe se si lasciasse immutata la legislazione vigente”.
“Il sistema di contrasto alla violenza di genere in Italia presenta significative criticità: l'assenza di un quadro legislativo nazionale; la mancanza di una politica organica di riferimento e di sostegno finanziario; il mancato recepimento di importanti strumenti normativi che ci vengono dall’Unione Europea, quattro direttive indispensabili per dare compimento a quanto prevede la strategia delineata nella Convenzione di Istanbul.
Chiediamo quindi di adeguare quanto prima l’ordinamento italiano agli standard di tutela previsti dalle normative internazionali e comunitarie in materia di prevenzione e lotta contro la violenza nei confronti delle donne”.
Roma 28 maggio 2013
Violenza donne, contro Fabiana "machismo criminale"
comunicato stampa
“Bisogna cominciare a chiamare i fatti con il proprio nome: per la barbara uccisione di Fabiana, la quindicenne di ieri, si è parlato di dramma della gelosia quando si tratta di "machismo criminale". Lo affermato Pia Locatelli, capogruppo del Misto in Commissione Esteri e presidente onoraria dell’Internazionale socialista donne , intervenendo oggi alla Camera sulla ratifica della convenzione di Istanbul.
“Fermare questo orrore è impegno che riguarda tutti e tutte, in particolare chi come noi si trova a ricoprire ruoli istituzionali. Fermare questa tragedia significa assumere impegni precisi per avviare azioni di contrasto, protezione, prevenzione, sensibilizzazione con politiche attive, coerenti e coordinate che coinvolgano i diversi attori, istituzionali e non, a tutti i livelli, ponendo il tema della violenza contro le donne come priorità assoluta dell'agenda politica.
La ratifica della Convenzione di Istanbul, uno dei primi atti del Parlamento della XVII legislatura, è impegno che va nella giusta direzione. Bisogna evitare però che questo atto si riduca a pura operazione di immagine, perchè tale sarebbe se si lasciasse immutata la legislazione vigente. Questo ci chiede nei fatti la Convenzione proponendo un approccio al tema della violenza e della violenza domestica complessivo, integrale, che affronta il tema nella sua drammatica complessità”.
Roma 27 maggio 2013
Visita carcere Bergamo
comunicato stampa
“Secondo i dati in nostro possesso nel carcere di Bergamo sono rinchiuse più di 500 persone, con una capienza “regolamentare” di 332, con conseguenze facilmente immaginabili sulle condizioni dei detenuti e del personale carcerario. Un'altra criticità della realtà bergamasca è l'inadeguatezza di parte delle strutture, che necessitano di sostanziale manutenzione che non si fa per la cronica mancanza di fondi .” Lo afferma Pia Locatelli, deputata del Psi, che in mattinata si è recata in visita, assieme al segretario provinciale Francesco De Lucia, alla casa circondariale di Bergamo, nell’ambito di una serie di iniziative analoghe portate avanti in tutta Italia dai deputati, senatori e esponenti del Psi. “Ciononostante, nel corso della visita durata quasi tre ore abbiamo constatato impegno e apertura da parte del personale e la reale volontà di far sì che il carcere sia strumento rieducativo e non punitivo. Quella di oggi – ha concluso l’esponente socialista – è la prima di una serie di visite che effettueremo negli istituti carcerari della Lombardia.
Come socialisti ribadiamo il nostro impegno e promettiamo ai detenuti e al personale carcerario di occuparci con continuita' della situazione carceraria, in particolare ci impegneremo per favorire occasioni lavorative, fondamentali per il processo rieducativo.
25 maggio 2013
Aborto, la 194 dopo 35 anni ancora disattesa.
La 194, sulla quale a 35 anni dalla sua applicazione c’è ancora chi vuole tornare indietro, non è solo la legge che consente l’aborto legale, sicuro e gratuito per le donne che non possono o non vogliono portare avanti una gravidanza, ma anche e soprattutto, come recita il suo titolo, la legge che tutela la maternità, dando la possibilità a chi vuole essere madre”.
“Purtroppo l’offensiva mai finita contro l’autodeterminazione delle donne e la loro libertà di scelta, fa sì che di volta in volta si tenti di rimettere mano alla 194 in nome del diritto alla vita. La verità è che non si è mai data piena attuazione a quella parte della legge che avrebbe dovuto tutelare le donne che vogliono portare avanti la gravidanza. Al contrario, negli ultimi anni, abbiamo assistito da parte di alcune amministrazioni regionali al progressivo smantellamento dei consultori che dovrebbero svolgere un ruolo informativo e educativo per evitare che l’aborto sia usato ai fini della limitazione delle nascite. Questo è avvenuto proprio da parte di chi affermava di proteggere la vita a parole ma che nei fatti ha solo creato ostacoli e difficoltà alle donne. Difficoltà che sono ulteriormente aumentate con l’aumento degli obiettori di coscienza, che spesso disattendono in limiti della legge, costringendo le donne a dilatare al limite della sicurezza i tempi dell’intervento o a estenuanti pellegrinaggi in altre regioni.
Roma 22 maggio 2013