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Calderoli inqualificabile, chieda scusa e si dimetta

comunicato stampa

Bergamo, 14 luglio


"Le parole del senatore Calderoli nei confronti della ministra Kyenge nel corso della sua visita a Bergamo sono inqualificabili. I toni razzisti e insultanti, usati più volte da esponenti della Lega verso la Ministra, sono sempre inaccettabili, ma lo sono ancor di più se arrivano da un rappresentante delle massime istituzioni come è il vicepresidente del Senato". Lo affermano in una dichiarazione congiunta le deputate bergamasche Pia Locatelli e Elena Carnevali.

"Calderoli, le cui affermazioni contrastano nettamente con il calore e l'affetto con cui le cittadine e i cittadini bergamaschi hanno accolto Cecilie Kyenge, non rappresenta i sentimenti del Paese e del nostro Parlamento. Chiediamo quindi che presenti, oltre che le doverose scuse formali alla Ministra, le sue immediate dimissioni".

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Stamina. Vannoni consegni il protocollo

comunicato stampa

10 luglio “La sperimentazione del cosiddetto metodo Stamina doveva partire dieci giorni fa, ma Vannoni non ha ancora consegnato il protocollo e continua a porre condizioni, come se fosse lui ad avere il diritto di porle, senza nessun riguardo, nonostante affermi il contrario, per le speranze dei pazienti e dei loro familiari”.

Lo afferma Pia Locatelli deputata socialista, che ha contribuito in commissione Affari Sociali alla stesura del testo approvato dal Parlamento sulle modifiche al decreto Balduzzi. “Oggi un nuovo articolo di Nature rafforza i dubbi sollevati dal mondo scientifico su Stamina, sul suo guru e forse su altri. Ha senso avviare una sperimentazione in queste condizioni? Il ritardo nella consegna del protocollo può essere causato solo da tre motivi: o non esiste, o Vannoni se lo sta inventando or ora, o forse se lo sta facendo aggiustare da qualcun altro”.

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Violenza Donne. Il femminicidio di Palermo si poteva evitare

comunicato stampa

10 luglio “L’ennesimo femminicidio avvenuto a Palermo ai danni di Rosy Bonanno, la giovane donna uccisa dall'ex convivente, è doppiamente doloroso: perché ancora una volta ci troviamo di fronte a una morte inaccettabile, frutto di quel “machismo criminal” che non ammette rifiuto, e perché ancora una volta lo Stato e le istituzioni sono stati incapaci di impedirla”.
Lo afferma Pia Locatelli, presidente onoraria dell’Internazionale socialista e deputata del Psi. “Secondo quanto si apprende, infatti, la vittima aveva sporto ben sei denunce nei confronti del suo assassino, denunce che se fossero state prese in considerazione avrebbero potuto evitare questo tragico epilogo. Tutto ciò è inaccettabile. Se non vogliamo che la ratifica della convenzione di Istanbul resti una mera operazione di immagine, - ha concluso -  bisogna avviare immediatamente azioni di contrasto, protezione, prevenzione, sensibilizzazione con politiche attive, coerenti e coordinate che coinvolgano i diversi attori, istituzionali e non, a tutti i livelli, partendo dalle forze dell’ordine chiamate a garantire la sicurezza”.

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Comunque vada le donne perdono. In Egitto la storia si ripete

9 luglio 2013

Erano in prima linea nelle proteste di massa che hanno portato alle dimissioni di Mubarak, erano in piazza Tahrir contro il presidente Morsi e lo sono oggi a chiedere garanzie per la democrazia. Sono soprattutto le donne, giovani, acculturate, padrone dei mezzi informatici, a partecipare attivamente a ogni rivoluzione, a sollecitare il cambiamento, a invocare i principi di libertà e uguaglianza contro ogni giogo e imposizione politica o religiosa.
Oggi al Cairo, ieri a Tunisi, alla fine degli anni settanta sotto la dittatura militare argentina nella Plaza de Mayo, in Italia nella Resistenza.
Nella storia e nelle storie c’è spesso una donna o un gruppo di donne a compiere il primo gesto, a combattere a fianco agli uomini in maniera paritaria, con la stessa determinazione e lo stesso coraggio. Poi, quando tutto finisce, la rappresentanza femminile nelle istituzioni scende a cifre ridicole o scompare del tutto.