Femminicidio, irrevocabilita' della querela rischia di fare danni
3 ottobre
“L’irrevocabilità della querela rischia di fare più danni che benefici, molte donne infatti potrebbero essere indotte a non sporgere alcuna denuncia sapendo che questa determinerebbe una condanna penale certa per il proprio partner”.Lo afferma Pia Locatelli, presidente onoraria dell’Internazionale socialista donne e deputata del Psi, nel corso del dibattito in Aula sul decreto contro il femminicidio, facendosi portavoce di quanto sottolineano le Associazioni femminili “vere esperte in materia”.
“Con l’irrevocabilità, inoltre, si nega il principio dell’autodeterminazione, togliendo alla donna la possibilità decidere la via da percorrere nella scelta difensiva. Nel decreto - ha proseguito - ci sono aspetti positivi come l’aver ottenuto delle risorse per far sì che il provvedimento non resti lettera morta, o l’accento che è stato messo sulla formazione, sensibilizzazione e educazione, unica strada indispensabile per fare della prevenzione. Perché il nostro obiettivo primario – ha concluso - non è che gli assassini vadano in galera, (certo che ci devono andare) ma che non vi siano più femminicidi e violenze sulle donne”.
il mio intervento in aula http://www.youtube.com/watch?v=pDmGcqVsHaE
Femminicidio. Il decreto va migliorato, ma inutile se non si fa rispettare la legge
24 settembre. “Dopo aver ascoltato le associazioni femminili, assieme a Rosa Calipari e Michela Marzano e ad altre deputate abbiamo presentato una serie di emendamenti al decreto del governo contro la violenza sulle donne nel tentativo migliorarlo. Ma qualsiasi legge diventa inutile se non viene fatta rispettare”.
Lo afferma Pia Locatelli, a latere del convegno sulla convenzione di Istanbul e i media a Palazzo Giustiniani. “E’ di ieri la notizia di altre due donne uccise, ancora una volta le vittime avevano denunciato i loro assassini. Femminicidi che si potevano evitare, richieste di aiuto che non hanno trovato risposte. Un decreto che punti soprattutto sull’aspetto punitivo non risolve il problema: la nostra priorità non è che gli assassini vadano in galera ma che non vi siano più femminicidi e violenze sulle donne.
Da qui la necessità di stanziare risorse per sviluppare politiche di prevenzione, per sostenere servizi e centri antiviolenza e per svolgere un’azione educativa che parta dalle scuole e che non trascuri nessun aspetto a cominciare dal linguaggio che non deve essere sessista”.
Stamina, Gallo (Ass. Coscioni) e on Locatelli: interrogazione alla Lorenzin. Destinare i 3 milioni di euro ai laboratori italiani
Dichiarazione dell’onorevole Pia Locatelli e di Filomena Gallo, Segretario dell’Associazione Luca Coscioni
Pieno sostegno da parte dell’Associazione Luca Coscioni all’interrogazione a risposta scritta [cliccando qui si può leggere testo integrale] presentata dall’onorevole Pia Locatelli al Ministro Lorenzin sulla questione Stamina.
Anche l’on. Locatelli, come il senatore Palermo, chiede al ministro una risposta rapida sul parere della Commissione di esperti che le ha consegnato una relazione negativa sul metodo Vannoni.
“Ho ritenuto opportuno presentare questa interrogazione – ha dichiarato l’on. Locatelli - perché noi politici, anche se la nostra posizione al momento può sembrare impopolare, dobbiamo assumerci l’onere di una responsabilità dinanzi ai cittadini. Abbiamo l’obbligo morale e politico, date tutte le criticità emerse sul fantomatico metodo Stamina di Vannoni ed Andolina, di sollecitare una risposta dalla ministra Lorenzin, che si è mostrata particolarmente sensibile al problema. Non possiamo far attendere la comunità scientifica e continuare a dare false speranze ai malati e ai loro parenti. È non possiamo permettersi di buttare soldi pubblici in quella che è appare sempre più una colossale truffa".
“In Italia ci sono ottimi ricercatori che hanno bisogno del sostegno politico, sociale e finanziario per i loro studi in laboratorio – continua Filomena Gallo. Come Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca siamo dalla loro parte e chiediamo al Parlamento di non lasciarli soli. Come? Destinando le somme stanziate per la sperimentazione Stamina a beneficio della ricerca scientifica che rispetta le regole. Questo è il miglior modo anche per tutelare le migliaia di malati che aspettano una risposta e cure certe”