Femminicidio, serve un ministero dedicato.
comunicato stampa - testo e video dell'intervento
“Le vicende drammatiche di ieri e oggi dimostrano che nel nostro Paese c’è bisogno di un Ministero dedicato, senza il quale viene inevitabilmente a mancare quell'attenzione necessaria a portare avanti efficaci e continuative iniziative politiche per promuovere la parità e le pari opportunità tra uomini e donne nel nostro Paese e prioritariamente a contrastare la violenza in tutte le sue molteplici e drammatiche forme”. Così Pia Locateli, presidente onoraria dell’Internazionale socialista donne e deputata socialista, intervenuta oggi in aula sui due casi di femminicidio di domenica a Massa e di oggi a Turisano in provincia di Lecce.
il video del mio intervento in aula
il testo del mio intervento
Ieri un nuovo caso di femminicidio a Massa: siamo, a fine luglio, a quota settanta donne uccise nel 2013. Ancora una donna uccisa dal marito: un altro caso in cui il partner non accetta che la loro relazione affettiva finisca. L'uomo ha sparato anche al nuovo compagno di lei poi, uscito dal bar dove la donna lavorava e dove l’aveva appena assassinata, si è sparato. Avevano due figli: una bambina di 3 anni e un maschio di 10.
L’abbiamo letto sui quotidiani di oggi. Su quelli di domani leggeremo di un altro caso successo nel Salento, a Turisano, dove un uomo ha ucciso la moglie, anche qui dopo una separazione, e poi si è ucciso. I corpi sono stati scoperti nella abitazione dove la donna viveva insieme ai tre figli.
Due nuovi drammi, due nuovi casi di femminicidio, la stessa ragione di fondo che non possiamo non ricordare ancora una volta, perché, come abbiamo già detto in quest’aula, le cause profonde della violenza sono radicate nelle relazioni di potere storicamente ineguali tra uomini e donne, nella discriminazione sistemica basata sul genere e sul pregiudizio culturale della superiorità del maschio rispetto alla femmina.
Abbiamo affrontato il tema della violenza ripetutamente in questa sede, anche grazie al suo impegno e alla sua determinazione, e di questo la ringraziamo, signora Presidente.
Insieme ne abbiamo evidenziato la drammaticità e cercato di spiegarne la complessità e le molteplici facce, abbiamo chiesto e assunto impegni precisi.
Tutti insieme abbiamo chiesto al governo impegni su quindici punti, come ci avevano chiesto le associazioni di donne, trasformando i contenuti specifici della Convenzione di Istanbul in singoli obiettivi di intervento. E ci siamo detti che è tempo di atti concreti, tempo di avviare efficaci azioni di contrasto e insieme di sensibilizzazione, prevenzione, protezione, punizione, rieducazione.
Abbiamo anche deciso il varo di un nuovoPiano nazionale contro la violenza e l’istituzione di un Osservatorio permanente nazionale; accompagnati dalla formazione specializzata degli operatori….
Per queste due donne non siamo arrivati in tempo.
La precedente Ministra delle Pari Opportunità aveva previsto la istituzione di una task force contro la violenza. Ora Josefa Idem non fa più parte del governo e le sue deleghe sono state distribuite a Ministri e Viceministri che ne hanno già altre.
Abbiamo stigmatizzato questo fatto e chiesto al Presidente del Consiglio di nominare al più presto una nuova Ministra dimostrando che le Pari Opportunità non sono un dicastero di serie B da smembrare alla prima occasione.
Le vicende drammatiche di ieri e oggi dimostrano che nel nostro Paese c’è bisogno di un Ministero dedicato, senza il quale viene inevitabilmente a mancare quell'attenzione necessaria a portare avanti efficaci e continuative iniziative politiche per promuovere la parità e le pari opportunità tra uomini e donne nel nostro Paese e prioritariamente a contrastare la violenza in tutte le sue molteplici e drammatiche forme.