“Cogliamo volentieri l’intento generale di dare maggiore efficienza al processo penale senza sacrificare le garanzie difensive. Ne registriamo l’intento deflattivo, ad esempio, con l’estinzione del reato per condotte riparatorie, la nuova disciplina in tema di impugnazione, il recupero dell’istituto del patteggiamento in appello, le modifiche previste in tema di disciplina delle indagini preliminari del procedimento di archiviazione, la delega per la riforma del casellario giudiziario, le misure concernenti il nodo degli Ospedali psichiatrici giudiziari (OPG) e le Residenze per l’Esecuzione della Misura di Sicurezza (REMS)”. Lo ha detto Pia Locatelli intervenendo per dichiarazione di fiducia sul provvedimento di riforma del processo penale.
“Tra le ombre, perché ce ne sono, la più consistente a nostro parere riguarda l’ambito della prescrizione. Le nostre perplessità sono legate alla previsione di un ulteriore allungamento dei tempi perché ci sembra irragionevole voler rimediare per questa strada alle difficoltà a concludere i processi entro una ragionevole durata, così come prescrive anche la nostra Costituzione, allontanando i tempi della sentenza definitiva, sia essa di condanna o di proscioglimento”.
“Per quanto concerne il nodo delle intercettazioni, – ha aggiunto Pia Locatelli intervenendo nel merito del provvedimento – prendiamo atto che il Governo ha cercato di tenere conto di quanto emerso nella fase del dibattito parlamentare per dare garanzie maggiori ed effettive in ordine alla riservatezza delle comunicazioni e conversazioni telefoniche. Il nostro giudizio resta sospeso per quanto concerne l’inasprimento delle pene per alcuni reati comuni, ma non per quelli commessi dai cosiddetti ‘colletti bianchi’, dalle frodi finanziarie a quelle fiscali”.
L’intervento sul provvedimento