Bergamo, la lega non generalizzi ci sono immigrati che delinquono e immigrati vittime
“La Lega non strumentalizzi la tragedia di ieri notte a Chiuduno in provincia di Bergamo che ha visto l’uccisione di Kamur Baldev, l'indiano, prima picchiato e accoltellato e poi investito da un'auto e della ginecologa Eleonora Cantamessa, che si era fermata per soccorrerlo”.
“Io giro tranquillamente per le vie di Chiuduno, dove vivo, come per quelle di Bergamo, di Milano e di Torino e non avverto quel disagio sottolineato dal vice segretario della Lega, Matteo Salvini. Non si può prendere per pretesto un reato che vede come vittime una cittadina italiana, ma anche un cittadino indiano con regolare permesso di soggiorno, per generalizzare. Ci sono immigrati che delinquono come ci sono italiani che delinquono: entrambi vanno perseguiti e puniti allo stesso modo in maniera proporzionale al reato che hanno commesso.
Così come ci sono immigrati vittime e italiani vittime. Evocare misure come la pena di morte, come ha fatto il senatore Calderoli, che come è noto non ha mai portato ad alcun risultato nella lotta alla delinquenza e che mi auguro sia bandita in tutto il mondo, è totalmente fuori luogo”.
Pillola del giorno dopo. Alla Camera il medico obiettore non la prescrive
comunicato stampa
9 settembre
“Presenterò un’interrogazione al Ministro della Salute per chiedere se è vero che i medici in servizio alla Camera sono tutti obiettori di coscienza e, nel caso di risposta affermativa, quali iniziative intenda assumere per garantire alle parlamentari il diritto alla salute e i diritti sessuali e riproduttivi”.Lo afferma Pia Locatelli, presidente onoraria dell’Internazionale socialista donne e deputata del Psi. in un intervento in aula al termine dei lavori, raccontando quanto è avvenuto oggi a una collega parlamentare.
“Questa mattina, proprio in avvio dei nostri lavori, verso le 10.30 una collega si è recata all'ambulatorio della Camera per chiedere al medico di turno la prescrizione della cosiddetta pillola del giorno dopo. Il medico le ha risposto di non essere disponibile alla prescrizione in quanto obiettore di coscienza. La collega ha deciso di aspettare il turno successivo e l'ha comunicato al medico obiettore. Si è sentita rispondere che anche il medico del turno a seguire è obiettore, così come gli altri in servizio”.
“Il principio dell'obiezione di coscienza – ha proseguito Locatelli - va difeso, quando nasce da vero convincimento morale e non sia dettato da altre ragioni; ma che l'esercizio dell'obiezione di coscienza non deve impedire l'applicazione della legge n. 194 in tutte le sue parti, a partire dal diritto di ogni singola donna alla salute e all’autodeterminazione, come nel caso della giovane collega”.
Donne, trovare risorse per consentire a UnWomen di operare
comunicato stampa
“Spesso i temi di genere sono considerati argomenti da affrontare in periodi di vacche grasse. E’ un grave errore questa valutazione perché le donne posso essere protagoniste delle politiche e dell’impegno richiesti per uscire dalla crisi”.
Lo ha detto Pia Locatelli intervenendo alla cerimonia di apertura del Summit dei 19 Comitati nazionali di United Nations Women, l’entità che si occupa dei temi di genere della Nazioni Unite, istituita nel luglio del 2010 nell’ambito della riforma dell’agenda dell’Onu. “Quando la UN Women fu istituita il progetto era rinnovare il mandato per dare nuovo impulso all’agenda (uguaglianza di genere e empowerment delle donne) e disponibilità di risorse finanziarie. Il mandato è rimasto parzialmente incompiuto perché, soprattutto per le risorse, le intenzioni sono rimaste tali”.
Da qui l’impegno a sollevare in Parlamento il tema delle risorse finanziarie che i diversi paesi, quindi anche il nostro, devono stanziare per consentire a UN Women di svolgere le attività per le quali è stata istituita
Femminicidio. Bene l'impegno della viceministra Guerra,ma senza risorse nessun risutato
comunicato stampa
6 settembre “Apprendiamo con soddisfazione l’impegno preso dalla viceministra alle Pari Opportunità Cecilia Guerra a trovare le risorse per sostenere il Piano straordinario a contrasto della violenza di genere contenuto nel decreto sul Femminicidio”. Lo afferma Pia Locatelli, presidente onoraria dell’Internazionale socialista donne e deputata del Psi.
“Una delle perplessità che suscita il decreto è infatti la mancanza di uno stanziamento finanziario adeguato, indispensabile a far sì che le azioni previste non restino lettera morta. Per combattere tutte le forme di violenza bisogna avere la consapevolezza che le politiche di contrasto non possono essere a costo zero, come dimostra l’azione dei centri antiviolenza che viene rallentata e spesso impedita dalla cronica mancanza di fondi. Senza risorse adeguate, indispensabili per agire sul fronte della prevenzione, temo, infatti, che non si vada oltre i buoni propositi".