martedì 9 Maggio 2017

Migranti, riconoscimento delle vittime non è solo questione etica


“Secondo i dati più recenti dell’UNHCR, nei primi quattro mesi del 2017 abbiamo avuto già 1019 vittime su un totale di 37.193 arrivi. Cioè ogni 36 disperati che tentano di attraversare il Mediterraneo c’è più di una vittima. Non è questa la sede per approfondire le ragioni di questa drammatica evoluzione, ma piuttosto di concentrarci sul dramma nel dramma cui stiamo assistendo, ovvero quello della attuale difficoltà, se non impossibilità di dare almeno un’identità alle vittime”. Lo ha detto Pia Locatelli intervenendo per dichiarazione di voto sulle mozioni concernenti iniziative volte all’identificazione dei migranti deceduti nella traversata del Mediterraneo.
“Non dobbiamo pensare – ha aggiunto – che il riconoscimento dei migranti vittime dei naufragi in mare sia soltanto una questione etica, un desiderio di rispettare il dramma di altri esseri umani, di ottemperare a un obbligo della nostra Carta e alla Convenzione europea dei diritti umani, si tratta anche di far meglio fronte ai rischi connessi al flusso migratorio.  Per questo riteniamo che sarebbe preziosa una banca dati e un coordinamento a livello internazionale per raccogliere ogni possibile elemento utile all’identificazione. Questo sarebbe assai utile per ricostruire le rotte del traffico di esseri umani e per rendere impossibile il furto di identità che solitamente viene sfruttato dalla criminalità comune e dai terroristi”.

Il testo dell’intervento

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