Dichiarazione di voto sulle mozioni concernenti iniziative volte all’identificazione dei migranti deceduti nella traversata del Mediterraneo.
Quasi oscurati dalle polemiche recenti attorno all’attività delle Ong, che con l’occasione vorrei definire preziose e insostituibili, ci sono i numeri delle vittime dei tentativi di migrazione verso l’Italia.
Secondo i dati più recenti dell’UNHCR, nei primi quattro mesi del 2017 abbiamo avuto già 1019 vittime su un totale di 37.193 arrivi. Cioè ogni 36 disperati che tentano di attraversare il Mediterraneo c’è più di una vittima.
Numeri tragicamente in linea con il 2016 quando a fronte di 181.436 migranti ci furono 4.578 vittime, ma quasi doppi rispetto al 2015 quando i morti furono 2.913 su 153.846 migranti con un rapporto di una vittima ogni 53 tentativi di traversata.
Non è questa la sede per approfondire le ragioni di questa drammatica evoluzione, ma piuttosto di concentrarci sul dramma nel dramma cui stiamo assistendo, ovvero quello della attuale difficoltà, se non impossibilità di dare almeno un’identità alle vittime. Io stessa dopo la tragedia di Lampedusa mi sono trovata in quell’hangar davanti ai sacchi contenenti i cadaveri di morti senza nome e ho assistito impotente alla disperazione dei parenti che cercavano di ritrovare i loro cari. Ma non dobbiamo pensare che sia soltanto una questione etica, un desiderio di rispettare il dramma di altri esseri umani, di ottemperare a un obbligo della nostra Carta e alla Convenzione europea dei diritti umani, si tratta anche di far meglio fronte ai rischi connessi al flusso migratorio.
Per questo riteniamo che sarebbe preziosa una banca dati e un coordinamento a livello internazionale per raccogliere ogni possibile elemento utile all’identificazione. Questo sarebbe assai utile per ricostruire le rotte del traffico di esseri umani e per rendere impossibile il furto di identità che solitamente viene sfruttato dalla criminalità comune e dai terroristi.
I socialisti voteranno a favore.