“Seguiamo da anni, con attenzione e ultimamente con sempre maggiore apprensione, l’evoluzione della situazione libica e ci preoccupa il tempo che passa, che sembra essere, per alcuni soggetti in Libia – un nome per tutti, il generale Haftar – fattore irrilevante, invece, è importantissimo perché, nel frattempo, Daesh si rafforza. Più passa il tempo, più si complica lo scenario e aumentano le tentazioni di agire anche contro alcune regole che sovrintendono le relazioni internazionali. Ma noi a queste regole e ad alcune linee di comportamento che ci vengono dalla conoscenza di quel Paese non possiamo sottrarci, anche perché peggioreremmo la situazione”. Lo ha detto Pia Locatelli intervenendo alla Camera nel corso dell’informativa del Ministro Gentiloni sulla situazione in Libia.
“Con la Conferenza di Roma – ha aggiunto – si è avviato un percorso per la costituzione di un Governo libico che possa essere il nostro interlocutore, l’interlocutore dalla comunità internazionale: un Governo riconosciuto, accettato dalla maggioranza di queste mille fazioni che agiscono in quel territorio. Dobbiamo essere realistici: dobbiamo aiutarlo a nascere, ma anche a stabilizzarsi, anche per fasi successive. Dobbiamo accettare questo e, se a quel punto questo Governo legittimo, anche se ancora zoppicante, ci chiederà di intervenire, noi dovremmo farlo, ma con una missione che abbia componenti diverse: una componente politica, una componente civile e anche una componente di sostegno militare, ma le loro azioni in prima persona”.