“Un impegno concreto per scongiurare l’esecuzione del dr. Ahmadreza Djalali, medico ricercatore iraniano di 45 anni, pronunciata dal giudice del Tribunale rivoluzionario iraniano nella giornata del 21 ottobre 2017”. E’ quanto si chiede in un’interpellanza urgente promossa da Pia Locatelli, presidente del Comitato Diritti umani della Camera, e sottoscritta da oltre 50 deputati, in parallelo con quanto si sta facendo in Senato, dove e’ stata presentata un’analoga richiesta su proposta di Elena Cattaneo, Luigi Manconi e Elena Ferrara alla quale hanno aderito 133 senatori. Con l’interpellanza urgente, che è stata illustrata venerdi’ mattina alla Camera, si chiede, in particolare, di “conoscere quali iniziative il Governo italiano abbia adottato nei mesi scorsi, come dichiarato dal Ministro degli Esteri Angelino Alfano il 23 ottobre 2017, e quali ulteriori passi intenda tempestivamente adottare alla luce dell’aggravarsi della situazione, sia attraverso la propria Sede diplomatica, sia coinvolgendo le Istituzioni europee ed in particolare l’Alta Rappresentante dell’Unione Europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza, per scongiurare l’esecuzione della sentenza di messa a morte e restituire alla liberta’ il dr. Ahmadreza Djalali”.
“La Farnesina – ha risposto il sottosegretario Giro – anche per il tramite dell’ambasciata italiana a Teheran, segue con attenzione il caso del dottor Djalali, sin dal gennaio 2017, quando è giunta la notizia del suo arresto in Iran, nell’aprile 2016, con l’accusa di attività sovversiva e spionaggio.
Abbiamo sollevato il caso più volte con le autorità iraniane, sia a livello diplomatico, con il nostro ambasciatore, che a livello politico, come Farnesina, e continueremo a sensibilizzare Teheran al riguardo. La Farnesina ha affrontato anzitutto, per la prima volta, il tema con l’ambasciatore iraniano a Roma il 7 febbraio scorso. Successivamente, la Ministra fedeli ha sollevato la questione nel corso della sua missione Iran, il 19 e 20 aprile, così come il sottosegretario Amendola, in visita a Teheran dal 2 al 4 maggio scorso. A giugno, l’ambasciatore d’Italia a Teheran ha svolto un passo con il Segretario generale del Consiglio supremo dei diritti umani, Javad Larijani. Il sottosegretario Amendola ha nuovamente ricordato il caso al Viceministro iraniano Ravanchi nel corso della sua missione a Teheran il 5 e 6 agosto scorsi, auspicandone una positiva soluzione in uno spirito umanitario e nel rispetto dell’ordinamento interno iraniano”.
Nella sua replica Pia Locatelli ha osservato come sia “fondamentale che il nostro Paese sia a fianco delle comunita’ scientifiche internazionali in difesa delle liberta’ fondamentali dei ricercatori” e “non possiamo che ribadire con forza il diritto alla liberta’ della cultura e nella cultura, della ricerca e nella ricerca, a maggior ragione quando c’e’ di mezzo una condanna a morte, e quindi la vita di un esponente di questa comunita’ scientifica internazionale”.
L’illustrazione di Pia Locatelli, la risposta del sottosegretario Mario Giro e la replica