Legge 194, sì all’obiezione ma il servizio va garantito
28 novembre
“La legge 194 è chiara sì all’obiezione di coscienza personale, ma il servizio di interruzione di gravidanza deve essere comunque garantito dalla struttura. Questo purtroppo spesso non avviene. L’ultimo caso si è verificato al Policlinico Umberto I di Roma dove, a partire dal 17 novembre, è stato chiuso il reparto per l’interruzione volontaria di gravidanza, in seguito al pensionamento dell’unico medico non obiettore”. Così Pia Locatelli in un post sul Fatto quotidiano.
“Il caso del Policlinico, purtroppo, non è isolato. Le strutture pubbliche che garantiscono l’interruzione volontaria di gravidanza sono sempre meno, ma soprattutto sono sempre meno i medici disposti a fare l’intervento. Non solo. Il diritto all’obiezione fa sì che in molte strutture ospedaliere non ci sia un medico disponibile a prescrivere la cosiddetta pillola del giorno dopo, farmaco anticoncezionale di urgenza indispensabile per limitare, se non azzerare il drammatico ricorso all’aborto”.
“A questo punto – conclude - l’unica via di uscita sembra essere quella chelo Stato garantisca il servizio tramite strutture private convenzionate e a carico del Servizio sanitario nazionale. Siamo certe, purtroppo, che in caso di un possibile guadagno, molti attuali obiettori si ravvederebbero sulla via di Damasco”.
La bellezza è il petrolio dell’Italia
26 novembre
"Il bello" è il dna, l’essenza del nostro Paese, il nostro "petrolio". Lo sapevano bene i nostri Padri e le nostre Madri costituenti quando tra i principi della nostra Carta scrissero nell’articolo 9 "La Repubblica tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione".
"Ora questo articolo non basta più, va esplicitato e rafforzato".
Lo ha detto Pia Locatelli, intervenendo al convegno "Riconoscere la Bellezza", volto a presentare la proposta di legge costituzionale che mira a modificare l'articolo 1 della Costituzione in materia di riconoscimento della bellezza quale elemento costitutivo dell'identità nazionale.
“Paesi con tesori ben inferiori ai nostri – ha affermato - sanno meglio valorizzarli, “venderli”, con ritorni in termini di immagine, di crescita, di occupazione, mentre noi portiamo avanti una politica miope che sembra non accorgersi che proprio dalla bellezza del nostro Paese possomo arrivare il rilancio dell’economia e la creazione di posti di lavoro”.
Violenza donne: così non va, serve una Ministra che se ne occupi
25 novembre
“Se facciamo il punto della situazione dopo 20 mesi di legislatura, possiamo certamente dire di aver compiuto qualcosa di buono: dalla ratifica della convenzione di Istanbul, all’approvazione di una mozione ricca di impegni, alla legge contro il femminicidio, ma a tutti questi impegni non sono seguiti fatti concreti”.
Lo afferma Pia Locatelli, intervenendo alla Camera nel corso della celebrazione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne.
“Dovevamo “vestire” – spiega - la ratifica della Convenzione di Istanbul adeguando l'ordinamento interno alle prescrizioni che la stessa contiene: ma a chi spettava prendere l’iniziativa? Dovevamo dare le gambe agli impegni della mozione votata all’unanimità: ma a chi spettava occuparsene? Dovevamo preparare il piano antiviolenza: ma a chi spettava predisporlo? Il fatto è che manca una figura di riferimento nel governo, ricco di presenze femminili ma ciascuna con compiti e deleghe specifiche diverse. No, così non va bene.
C’è bisogno – ha concluso - di un Ministra dedicata, con deleghe proprie, senza la quale viene inevitabilmente a mancare quell'attenzione necessaria a portare avanti efficaci e continuative iniziative politiche per promuovere la parità e le pari opportunità tra uomini e donne nel nostro Paese e prioritariamente per contrastare la violenza in tutte le sue molteplici e drammatiche forme”.