Parità di genere anche nel linguaggio
mercoledì 22
Il video e il testo dell’intervento
In Europa un patto per la crescita
mercoledì 22
“Le chiediamo di andare in Europa a proporre un patto soprattutto di crescita e non più soprattutto di stabilità, altrimenti l’Europa tutta, Germania compresa, diventerà sempre più debole. Questa è l’inversione che le chiediamo noi socialisti”. Lo ha detto Pia Locatelli nel dibattito al termine delle comunicazioni alla Camera del premier Matteo Renzi in vista del Consiglio europeo del 23 e 24 ottobre.
“Il vero nodo che spiega la fondamentale differenza tra noi e gli Stati Uniti sta nelle politiche monetarie, fiscali e finanziarie messe in atto. Espansive quelle USA, restrittive quelle europee. La conseguenza è non solo la debolezza dell’economia reale della UE ma pure l’aumento del debito rispetto al PIL europeo, cioè il contrario dell’obiettivo perseguito”.
Il video e il testo dell’intervento
Legge europea, bene alcune modifiche ma iter troppo lungo
martedì 21
“Ci è voluto quasi un anno, dopo le modifiche apportate al Senato, per approvare la legge volta all'adempimento degli obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia all'Unione europea. Il risultato è una buona legge i cui effetti però tardano a farsi sentire a causa del lungo iter parlamentare. Un discorso che vale per questa legge come per tante altre, a riprova che il superamento del bicameralismo perfetto non è più rinviabile”. Così Pia Locatelli, intervenendo per dichiarazione di voto.
“Questo provvedimento spazia in ambiti molto diversi: immigrazione, finanza, successioni, lavoro, ambiente. È impossibile richiamarli tutti. Tra le modifiche apportate al Senato voglio citarne due: la prima riguarda il periodo massimo di trattenimento dello straniero all'interno del centro di identificazione e di espulsione, che non potrà essere superiore a novanta giorni. La seconda modifica riguarda il contenuto di succo d'arancia per le bibite commercializzate in Italia, volta a migliorare la qualità di questo prodotto per il mercato italiano. Altre modifiche – ha concluso - non ci trovano pienamente d'accordo, ma proprio per il discorso fatto all'inizio non possiamo permetterci di apportare ulteriori correzioni perché non possiamo rinviare nuovamente al Senato il provvedimento”.