Doppio cognome, ora il Senato faccia la sua parte
25 settembre
“L’approvazione da parte della Camera della legge sul doppio cognome è un passo avanti nel campo dei diritti civili, ora ci auguriamo che il Senato faccia la sua parte e che l’iter del provvedimento non si impantani come è accaduto per quello sul divorzio breve o sull’omofobia, in attesa di essere discussi dall’altro ramo del Parlamento da quasi un anno”.
Lo afferma Pia Locatelli, commentando la legge approvata mercoledì a Montecitorio.
“La nuova legge afferma la piena uguaglianza di entrambi i genitori e consente a una coppia di dare ai propri figli e alle proprie figlie solo il cognome della madre. Spiace costatare che ancora una volta c’è voluto un intervento esterno, in questo caso la sentenza della Corte europea che ha condannato l'Italia, per segnalare i nostri ritardi per quanto riguarda i diritti civili. Durante il dibattito parlamentare qualcuno ha detto che non sono prioritari, dimenticando che in tutti i Paesi occidentali i diritti sociali e i diritti civili vanno di pari passo: questo Esecutivo è nato per dare risposte immediate alla crisi in atto, ma questo Parlamento è stato eletto dalle cittadine e dai cittadini anche per dare risposte sui temi etici”.
Immigrati, non si può fermare Mare nostrum
24 settembre
“Quanti affermano che l’operazione Mare nostrum andrebbe fermata dovrebbero salire su queste navi, vedere come lavorano i nostri militari e le condizioni in cui versano i migranti. E’ impensabile che di fronte a questa tragedia ci si volti dall’altra parte, negando soccorso e aiuti”.
Lo ha affermato la socialista Pia Locatelli, a bordo della nave San Giusto della Marina Militare insieme a una delegazione di parlamentari.
“Non si tratta di terroristi o clandestini, ma di uomini e donne che fuggono dalla guerra, dalle stragi, dalla violenza e dagli stupri di massa. Fermarci adesso significherebbe condannarli a morte sicura. E’ vero che c’è stata un’intensificazione dei flussi, ma proprio per questo non possiamo tirarci indietro.
L'operazione "Mare Nostrum" ha salvato 90 mila vite, ma da soli non possiamo farcela: la gestione delle frontiere non è un affare della guardia costiera italiana, è una responsabilità europea. L'Europa può e deve fare di più”.
Aborto, bene stop alla controriforma spagnola
23 settembre
"La decisione di rinviare la nuova legge che di fatto avrebbe reso illegale l’aborto in Spagna, rappresenta una vittoria delle forze socialiste e dei movimenti per l’autodeterminazione della donna che da subito si sono mobilitati”. Lo ha detto Pia Locatelli, commentando la marcia indietro del premier spagnolo Mariano Rajoy sulla nuova legge contro l’aborto.
“Non bisogna però – ha proseguito - abbassare la guardia: il governo conservatore, infatti, ha già annunciato che tornerà alla carica cercando maggiori convergenze. Il messaggio deve essere chiaro e unanime in Spagna come nel resto d’Europa: sull’aborto non accetteremo controriforme, indietro non si torna”.
Spaventoso ritardo sui diritti civili
19 settembre
“Manca in questo Parlamento una voce laica, priva di condizionamenti e di logiche di partito, che si batta per l’affermazione dei diritti. Mancano i Radicali e il maggior partito di maggioranza che è quello del capo del Governo non vuole e non può, sia a causa delle lacerazioni interne sia per la necessità di non creare troppi scossoni che metterebbero in crisi il delicato equilibrio che lo tiene in piedi, affrontare con la dovuta attenzione i temi etici.
Il risultato è che le moltissime proposte di legge presentate il più delle volte non sono state neanche calendarizzate, altre, seppur approvate, si sono impantanate in Senato e spesso non se ne ha più notizia”.
Lo ha detto Pia Locatelli intervenendo a Roma all’XI congresso dell’ Associazione Luca Coscioni. "La piccolissima delegazione socialista alla Camera, di cui faccio parte, ha cercato più volte di farsi portavoce delle vostre richieste, che sono anche le nostre, e di creare alleanze trasversali per imporre l’attenzione sui diritti civili sui quali siamo in spaventoso ritardo non solo verso il resto d’Europa, ma verso il Paese reale”.