Marò, ottimo lavoro della Bonino per riportarli a casa
20 febbraio
“La ministra Bonino ha rimediato ad alcuni errori del passato e sta procedendo nella direzione giusta per riportare a casa i due marò detenuti in India” .
Lo ha detto Pia Locatelli in un’intervista a Radio Radicale, dopo l’incontro alla Camera con le compagne dei due fucilieri di marina.
“La nostra deve essere un’azione unita a sostegno della Ministra, che sta adottando una linea decisa, ma allo stesso tempo attenta alle relazioni diplomatiche. Mi auguro che Emma Bonino possa proseguire questo lavoro anche con il prossimo governo, perché la continuità in campo internazionale ha un peso e porta a dei risultati”.
Consultazioni, quasi tutti uomini dal (futuro) presidente
19 febbraio
“Leggo l’elenco delle delegazioni che si sono recate alle consultazioni con Matteo Renzi e rabbrividisco: sono quasi tutti uomini”.
Così Pia Locatelli, in un post sul Fatto quotidiano.
“E allora –prosegue - come possiamo pensare che il tema della parità di genere, delle azioni positive volte a favorire l’occupazione femminile, possano essere all’ordine del giorno se quasi tutte le delegazioni, che rispecchiano chi detiene il vero potere nei partiti, sono composte da uomini?”
“Non si tratta - ha concluso – del vecchio discorso delle quote, che non ci entusiasmano ma sono strumenti utili, piuttosto di fare un salto di qualità. Non chiediamo posti, ma solo di essere messe alla prova. E purtroppo, in assenza di regole, nessuno ce ne darà mai l’occasione”.
Ucraina, non bastano più le belle dichiarazioni
19 febbraio
“Non si risponde ai miliardi di Putin con delle belle dichiarazioni. Di fronte ai gravissimi e sanguinosi fatti di Kiev, dove libertà e diritti umani sono puntualmente calpestati, le condanne e gli appelli non sono più sufficienti. Le accuse del governo russo, che parlano di tentato golpe, ci riportano a inquietanti immagini del passato dove furono i carri armati sovietici a mettere a tacere le opposizioni. Non possiamo permetterci di correre il rischio che la storia si ripeta”.
Così Pia Locatelli, “L’Europa che è la naturale interlocutrice delle aspirazioni del popolo ucraino è stata fino ad oggi timida e poco generosa. E’ ora di intervenire con misure concrete schierandosi senza timore dalla parte di questi primi martiri dell’Europa."
Governo. Renzi reistituisca il Ministero delle Pari Opportunità
18 febbraio
“Nell’ambizioso ruolino di marcia di Renzi, manca tutta una parte dedicata alle pari opportunità e ai diritti civili”. Lo afferma Pia Locatelli. “Con il governo Letta si sono raggiunti alcuni risultati come l’approvazione della convenzione di Istanbul e della legge contro il femminicidio e la violenza sulle donne, ora questo cammino deve proseguire attraverso il rafforzamento delle azioni positive, il riequilibrio di genere nella riforma elettorale in discussione, e azioni per promuovere l’occupazione femminile, il cui tasso ci rende fanalino di coda in Europa. Le esperienze precedenti hanno dimostrato che senza un dicastero dedicato viene inevitabilmente a mancare quell’attenzione necessaria a portare avanti continuative ed efficaci politiche di genere”.
“Da qui – ha concluso - la richiesta a Renzi di istituire il Ministero delle Pari Opportunità, dimostrando che la sensibilità dichiarata verso le tematiche di genere non è solo un’operazione di facciata. Di premier che fanno marketing ne abbiamo avuti abbastanza”.
Sardegna, percentuale donne elette tra il Tuvalu e le Maldive
18 febbraio
“L’esito delle elezioni in Sardegna, con lo scandaloso risultato di quattro donne elette su 60 consiglieri, mostra quanto sia necessario introdurre nella legge elettorale, a tutti livelli, nazionale, regionale e amministrativo, quelle misure che garantiscano la piena parità di genere e il rispetto dei principi di uguaglianza dell'articolo 3 e dell'articolo 51 della Costituzione sulla rappresentanza femminile nelle istituzioni”.
Lo ha detto Pia Locatelli commentando l’esito delle elezioni regionali in Sardegna. “La percentuale di donne elette, pari al 6,6% ci colloca nella graduatoria mondiale tra il Tuvalu e le Maldive, al 126esimo posto della classifica mondiale dell’Unione interparlamentare. Posizione vergognosa e inaccettabile per un paese europeo”.