Flash mob, violenza donne non è un'ossessione mediatica
14 febbraio
“Su 29 donne uccise 19 sono state ammazzate dal loro partner nel periodo che va dal 14 agosto al 31 ottobre 2013, 4778 hanno subito lesioni personali, 690 violenze sessuali,1314 sono state percosse, 6976 sono state minacciate, mentre 1584 hanno subito atti persecutori. Di fronte a dati come questi è inaccettabile che qualcuno definisca il femminicidio e la violenza sulle donne come un’ossessione mediatica”.
Lo ha detto Pia Locatelli, partecipando a Piazza di Spagna a Roma al flash mob mondiale voluto da Eve Ensler, che l'anno scorso ha riunito un miliardo di persone nelle piazze di tutto il mondo e che quest'anno conta oltre 10.000 eventi. “I dati sono il frutto di un monitoraggio effettuato dal Ministero dell’Interno in base alle denunce pervenute subito dopo l’approvazione della legge sul femminicidio. E’ancora presto per giudicare gli effetti della legge, ma queste prime cifre ci dicono che non possiamo abbassare la guardia. Il flash mob è uno dei mille modi per tenere alta l’attenzione”.
Marò, rimanere uniti per riportarli a casa
Elezioni europee, via libera a mozione del Psi
11 febbraio
L'Aula della Camera ha approvato la mozione del Psi concernente l'indicazione dell'affiliazione dei partiti nazionali a quelli europei. Sono stati 321 i sì, 119 i no, 57 gli astenuti. A favore hanno votato: PSI, Pd, Ncd, Sc e PI. A votare no sono stati Lega Nord, M5S e Fratelli d'Italia. Forza Italia si è astenuta. "Grazie alla mozione del Psi - scrivono in una nota congiunta il presidente dei deputati socialisti, Marco Di Lello e Pia Locatelli - l'Italia è il primo Paese a recepire la raccomandazione dell'Europa. La mozione del Psi - hanno spiegato i deputati socialisti - impegna il Governo e il Parlamento ad adottare in tempi brevi la raccomandazione della Commissione della Ue, dove si chiede che i partiti nazionali indichino ai cittadini a quale famiglia europea intendono affiliarsi e quale candidato sostengano alla presidenza della Commissione".
Questa raccomandazione, continuano, "risulta ancor più urgente in quanto per la prima volta, a maggio, il presidente della Commissione europea non sarà più indicato dai governi, ma verrà eletto dal Parlamento europeo e dall'indicazione dei cittadini. Sapere che il proprio voto, il voto di ciascuno di noi, avrà una conseguenza diretta su come saranno costituite, da chi saranno presiedute e che indirizzo politico avranno le istituzioni europee, può arginare la deriva euroscettica. L'Italia per una volta può essere d'esempio".
Legge elettorale, no al voto segreto sulla parità di genere
10 febbraio
"Il voto segreto sugli emendamenti alla legge elettorale riguardanti la parità di genere sarebbe una beffa per le donne. Come già avvenuto nel 2006, infatti, la maggioranza dei deputati uomini, con qualche eccezione, difficilmente voterà a favore di una modifica che farebbe loro perdere dei seggi: purtroppo il maschilismo e l'opportunismo sono trasversali e bipartisan. E’ giusto però che gli elettori e le elettrici sappiano a chi attribuire un’eventuale bocciatura, per questo, se la votazione dovesse effettuarsi a scrutinio segreto, l'opinione pubblica dovrebbe essere messa a conoscenza dei parlamentari che hanno impedito il voto palese". Lo afferma Pia Locatelli, presidente onoraria dell'Internazionale Socialista donne e deputata del Psi.
"Secondo i regolamenti parlamentari il voto segreto - ha proseguito - è ammesso per tutelare la libertà di coscienza del parlamentare. E' vero che la legge elettorale rientra nelle eccezioni che ne permettono la richiesta, ma in questo caso non si tratta di votare il modello o il contenuto, bensì di permettere l’attuazione – ha concluso - dei principi di uguaglianza dell'articolo 3 e dell'articolo 51 della Costituzione sulla rappresentanza femminile nelle istituzioni."
L’intervista a “Io Donna”
ll post sul Fatto quotidiano
11 febbraio
"Siamo preoccupate per la modifica del codice penale in Afghanistan che, vietando ai parenti degli imputati di violenze domestiche o di matrimoni forzati di testimoniare contro di loro nei tribunali, li costringe al silenzio e non possono denunciare la loro sofferenza. A questo propositito all'interno della nostra missione in Afghanistan dobbiamo lavorare e vigilare in difesa dei diritti delle donne".
Lo ha detto Pia Locatelli nel corso delle comunicazioni della ministra Emma Bonino, a nome del Governo, alle Commissioni riunite Affari esteri e Difesa di Camera e Senato, sullo stato delle missioni in corso e degli interventi di cooperazione allo sviluppo a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione.