Omofobia. Meglio questa legge che nessuna legge
30 ottobre “Se aspettiamo una legge perfetta non avremo mai una legge, per questo è necessario che il Senato approvi al più presto il testo licenziato dalla Camera, migliorandolo profondamente per quanto riguarda la libertà d’espressione, ma andando comunque avanti se non sarà possibile trovare un accordo su questo punto”.
Lo afferma Pia Locatelli commentando favorevolmente la scelta di Lucio Barani, senatore Pdl, relatore a Palazzo Madama della Legge contro l'omofobia deciso ad andare avanti anche contro il parere del suo gruppo.
“La lettera disperata del ragazzo omosessuale suicidatosi l’altro giorno a Roma dimostra che abbiamo ancora molta strada da compiere sul tema dei diritti, del rispetto e della discriminazione.
E’ vero che questa legge non è quello che ci auguravamo, ma è quella legge che nelle precedenti legislature non si è mai riusciti a fare e dobbiamo batterci perché sia approvata al più presto. Anche per questo – ha concluso – questa sera parteciperò al sit-in nella Gay Street”.
Schulz a Bergamo per la fondazione Zaninoni: rafforzare l’Europa sfida del futuro
29 ottobre L’Europa del XXI secolo e le sue sfide, ma anche la stabilità del governo Letta, l’immigrazione, e le prossime elezioni europee. Questi i temi affrontati nell’incontro con il presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz, organizzato dalla fondazione Zaninoni e presieduto da Pia Locatelli. In una sala gremita, soprattutto di giovani, Schulz ha affrontato i nodi relativi al futuro del Vecchio Continente e alle problematiche che il progetto dei Padri fondatori attraversa in un momento storico delicato.
"L'Italia – ha detto - è una pietra essenziale per la Ue. Nessun Paese europeo può farcela da solo rispetto a Stati Uniti, Cina e India. Nel 2050 i 28 Stati Ue rappresenteranno solo il 5% della popolazione mondiale".
"Coinvolgere i giovani – ha detto Pia Locatelli, soddisfatta della grandissima partecipazione – è un investimento per il futuro dell'Europa"
Aung San Suu Kyi, incontro alla Camera con Presidente e delegazione deputati
28 ottobre "Per me e' un grande onore avere oggi qui Aung San Suu Kyi. E' un onore per noi che abbiamo sempre chiesto la sua liberazione in questi anni, che abbiamo sostenuto il suo percorso per la democratizzazione del suo Paese. La sua visita ha un valore storico". E' quanto dice Laura Boldrini incontrando a Montecitorio il premio nobel per la pace e membro del parlamento birmano. Boldrini e San Suu Kyi hanno avuto prima un colloquio privato nello studio della presidente della Camera e poi hanno raggiunto una delegazione di deputati per un dibattito.
Tra gli altri hanno partecipato Pia Locatelli, il presidente della commissione Esteri Fabrizio Cicchitto, la vice presidente di Montecitorio Marina Sereni, la presidente della commissione Antimafia Rosy Bindi.
"San Suu Kyi rappresenta un simbolo nella lotta per la democrazia, i diritti umani e le pari opportunità" ha detto Pia Locatelli intervenendo all'incontro in cui si è parlato molto della costituzione birmana e della necessità di una riforma. "La costituzione birmana afferma la parità, ma nei fatti esclude tutte le donne perché richiede un'esperienza militare per la candidatura a presidente, e in più ne esclude una in particolare: San Suu Kyi, che ha il torto di avere famigliari con passaporto non birmano. Una costituzione che sembra fatta apposta contro di lei. San Suu Kyi non si ferma davanti agli ostacoli e prosegue con tenacia il suo impegno a cambiare la costituzione per avere in Birmania una democrazia paritaria. Il suo esempio è di sostegno e di aiuto per tutte le donne, nel suo paese e nel mondo".