Rientro dei capitali, sì alla fiducia ma lealtà non esclude chiarezza
13 novembre
“La componente socialista è alleata leale di questo governo e gli rinnoverà la fiducia confermando il proprio sostegno. Abbiamo votato convintamente a favore di molti provvedimenti, su altri siamo stati critici, su altri ancora pensiamo che si poteva fare di più e meglio. Lo affermiamo perché siamo convinti che il ruolo di un alleato leale non possa essere semplicemente quello di approvare tutto, ma anche quello di suggerire e stimolare, contribuendo a migliorare la qualità dell’azione del governo che sosteniamo e, quando necessario, dissentire. La lealtà non può escludere la chiarezza”. Lo ha detto Pia Locatelli intervenendo alla Camera su voto di fiducia chiesto dal governo sul provvedimento per il rientro dei capitali, la cosiddetta “voluntary disclosure”.
“Questo provvedimento sul quale è stata posta la fiducia è necessario, anche perché consente di evitare un aumento sulle accise del carburante”.
“E’ innegabile che si sia avviata una nuova stagione di riforme che cambierà il Paese, dalla riforma della Pubblica amministrazione al job act, alla buona scuola, ma è altrettanto innegabile che su alcuni temi siamo in netto ritardo: penso alle unioni civili, alla legge contro l’omofobia, alla mancata calendarizzazione di una legge sul fine vita e sul testamento biologico. Nel rinnovare la fiducia al governo vogliamo quindi ricordare che su questi temi e su tutti i diritti faremo sentire la nostra voce, anche qualora dovesse essere una voce critica”.
Ebreo accoltellato a Milano, odio alimenta odio
13 novembre
“La componente socialista esprime vicinanza alla comunità ebraica per questo grave atto di violenza che l'ha colpita, e cogliamo questa occasione per ribadire che gli atti di odio e di razzismo non fanno che alimentare altro odio”. Lo ha detto Pia Locatelli, intervenendo alla Camera in merito all'accoltellamento di un ebreo ortodosso avvenuto a Milano.
“A questo proposito faccio un riferimento preciso all'intervista che ha rilasciato ieri il Presidente Rouhani e alle sue parole nei confronti dello Stato di Israele, che ha diritto all'esistenza e ha diritto di esistere in sicurezza. Voglio ricordare, però, che non possiamo utilizzare strumentalmente il gravissimo fatto di Milano per alimentare nuove campagne contro gli immigrati o contro gli islamici: soltanto i fondamentalismi di qualsiasi parte devono essere condannati”.
Coppie gay, è dal 1988 che chiediamo una legge
13 novembre
“Sui diritti e sulle libertà delle persone i socialisti e le socialiste non abbasseranno la guardia e faranno sentire la loro voce, che è anche la vostra voce”. Lo ha detto Pia Locatelli in un messaggio inviato al Congresso dell’Arcigay in corso a Napoli, al quale non è potuta intervenire per il voto di fiducia alla Camera.
“Era il 1988 - ha ricordato - quando i socialisti e le socialiste con Alma Cappiello presentarono una proposta di legge per le coppie di fatto, sia omosessuali sia eterosessuali, e oggi siamo ancora a questo punto… Mentre in quasi tutto il mondo occidentale le unioni omosessuali sono ufficialmente riconosciute, noi da mesi siamo fermi in Senato a discutere sulle “formazioni sociali specifiche”. Una legge sulla quale si dicono tutti d’accordo, ma che non va avanti per l'ostilità alla stepchild adoption. Non vorremmo che questa fosse una scusa per non fare ancora una volta nulla”.
Rifugiati, la scelta di Filippo Grandi onora l’Italia
12 novembre
Pia Locatelli, Presidente del Comitato permanente per i diritti umani, di recente ricostituito nell’ambito della Commissione esteri della Camera dei deputati, si è associata alle parole di soddisfazione espresse anche dal Ministro degli Esteri Paolo Gentiloni per la nomina di Filippo Grandi ad Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati.
“La decisione di Ban Ki Moon, che onora l’Italia, esprime l’apprezzamento per i meriti di Filippo Grandi che negli anni nel suo ruolo di Commissario per l’UNRWA ha profuso un impegno straordinario nel campo dei diritti umani, distinguendosi tra l’altro anche per una specifica attenzione per i diritti all’educazione e allo studio dei bambini e delle bambine”, ha osservato Locatelli, che ha aggiunto “la questione dei rifugiati costituisce una priorità per il nostro Paese e Filippo Grandi rappresenta una figura di garanzia per la tutela dei diritti dei rifugiati che guardano all’Italia e all’Europa come luoghi di accoglienza e di civiltà”.
Diritti umani, impegno dell’Osce contro la tratta
12 novembre
Si è svolta giovedì scorso la riunione del Comitato Permanente sui Diritti Umani, presieduto da Pia Locatelli.
All'ordine del giorno l'audizione della rappresentante speciale dell'Osce per il contrasto alla tratta degli esseri umani, ambasciatrice Madina Jarbussynova, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulla tutela dei diritti delle minoranze e per il mantenimento della pace e della sicurezza a livello internazionale.
L'ambasciatrice Jarbussynova ha presentato l'Osce, la più grande organizzazione politica di sicurezza nel mondo, composta da 57 Paesi membri, fino a qualche anno fa di soli Paesi Atlantici (Nord America e Europa), ora allargata all'Asia con l'adesione della Mongolia; ambiti di impegno dll'Osce sono la prevenzione dei conflitti, la mediazione e la "riabilitazione" nelle fasi post conflitto, la difesa delle libertà fondamentali e dei diritti umani.
Nella relazione la rappresentante dell'Osce, che ha ricevuto il mandato per la lotta al traffico di essere umani nel 2014, ha parlato di grande sfida transnazionale e di grave violazione dei diritti umani, fotografando la situazione del mondo con riferimento alle migrazioni, regolari ed irregolari, volontarie ed involontarie, che riguardano circa un miliardo di persone. In particolare ha approfondito le tematiche legate al traffico di esseri umani per lo sfruttamento sessuale, il lavoro forzato, la servitù, il traffico di organi....
Ha concluso la sua presentazione chiedendo di collaborare per un cambiamento, affinché il traffico di esseri umani passi da "reato ad alto profilo criminale e a basso rischio" a "reato a basso profilo criminale e ad alto rischio".
Fine vita, lettera di 67 parlamentari per la calendarizzazione
11 novembre
“Sono sessantasette i parlamentari che hanno firmato una lettera, inviata alla presidente della Camera Laura Boldrini e ai capigruppo, per chiedere la calendarizzazione delle proposte di legge in materia di fine vita”. Lo ha annunciato la deputata socialista Pia Locatelli, coordinatrice assieme a Marisa Nicchi (Sel) e alla sottosegretaria Ilaria Borletti Buitoni, dell’Integruppo per l’eutanasia e il testamento biologico, costituito a settembre su sollecitazione dell’Associazione Luca Coscioni.
“Il nostro obiettivo è quello di cominciare a discutere di fine vita e testamento biologico. Ognuno di noi – ha detto Pia Locatelli - ha il diritto di scegliere se e come curarsi ed è assurdo che questo diritto venga meno quando non si è più capaci di intendere. Non costringiamo i nostri cittadini e le nostre cittadine, come già sta avvenendo e come è avvenuto per altri diritti, a dover andare all’estero per avere una morte dignitosa”.
Addio a Helmut Schmidt, un altro grande del secolo scorso
10 novembre
“Con Schmidt se ne va un altro grande socialdemocratico del secolo scorso”, così Pia Locatelli in un intervento alla Camera ha ricordato l’ex cancelliere tedesco, scomparso nella sua casa ad Amburgo all’età di 96 anni.
“Europeista convinto, Schmidt nel 1974 istituzionalizzò il Consiglio europeo ed è considerato il padre del sistema monetario europeo del 1979, primo passo verso l’euro e l’unione monetaria. Inflessibile contro il terrorismo che in quegli anni dilaniava la Germania, fu anche uomo di apertura, di riforme sociali e della distensione con l’Est, proseguendo la politica del dialogo oltre cortina inaugurata da Brandt. Grande statista, capace di leggere la realtà senza conformismi. Un esempio da un episodio a cui ho assistito personalmente: nell'ottobre dell'89, quando tutti eravamo convinti del successo di Gorbaciov, in un incontro con i giornalisti della mia città Schmidt disse che il suo amico Gorbaciov non ce l’avrebbe fatta a portare a termine la glasnost e la perestrojka, perché non si convince un popolo se la fame è aumentata. Due anni dopo Gorbaciov fu costretto alle dimissioni. Ad Helmut Schmidt lui il saluto e il ricordo del gruppo socialista della Camera”.
Myanmar, bella vittoria ma per San Suu Kyi cammino ancora difficile
9 novembre
“Il risultato del voto in Myanmar è una bellissima notizia per il processo di democratizzazione del Paese e un riconoscimento per la battaglia non violenta di Aung San Suu Kyi, ma il cammino che l’attende è ancora lungo e pieno di ostacoli”. Lo ha detto Pia Locatelli, presidente del Comitato diritti umani della Commissione Esteri della Camera. “Sebbene gli esponenti dell’UDPD, il partito al potere sostenuto dai militari, abbiano ammesso la sconfitta e sostenuto, che rispetteranno la volontà popolare, il passaggio del Paese alla piena democrazia non sarà rapido e inevitabilmente richiederà compromessi.
La vittoria di San Suu Kyi rischia, infatti, di essere ridimensionata dai militari, che nominano il 25% del parlamento, e da un articolo della Costituzione che le impedisce di ricoprire la carica di presidente, sia perché non ha esperienza militare, sia perché ha parenti con passaporto straniero. Una discriminazione contro la quale l’Intergruppo parlamentare “amici della Birmania” di cui faccio parte ha presentato due mozioni”.