Donne e politica, Italia e Cile esperienze a confronto
29 ottobre
“Oltre i numeri, che sono decisamente aumentati, abbiamo la consapevolezza di avere ancora strada da fare sul terreno delle politiche di genere: qualità, oltre che quantità, della presenza femminile e cambiamento culturale. I numeri contano, certamente, ma sono le politiche che pesano”.
Lo ha detto Pia Locatelli intervenendo al seminario promosso dalla Camera dei deputati e dall'Ambasciata del Cile in Italia “La partecipazione delle donne alla politica in Cile e in Italia: esperienze a confronto”, che si è svolto alla Camera. “Dobbiamo rimanere focalizzate sui risultati - ha aggiunto Pia Locatelli - valorizzandoli e non banalizzandoli; monitorare le diverse situazioni perché è facilissimo perdere terreno; continuare a mobilitare risorse e coinvolgere anche gli uomini, quelli che hanno capito che una organizzazione patriarcale della società non conviene nemmeno a loro.
Ed infine rafforzare la solidarietà tra donne dando vigore alle nostre reti nazionali ed internazionali”.
Nasce alla Camera l'Intergruppo su questioni di genere, Pia Locatelli nel Comitato direttivo
28 ottobre
Per la prima volta è stato istituito alla Camera l'Intergruppo parlamentare per le donne, i diritti e le pari opportunità, su iniziativa della Presidente Boldrini e delle deputate dell'Ufficio di Presidenza. L'obiettivo è porre le questioni di genere al centro del dibattito politico-legislativo, sulla scia delle diverse esperienze internazionali già esistenti in Europa e negli Stati Uniti.
Composto da 80 deputate, espressione di tutti i gruppi che siedono a Montecitorio, l'Intergruppo si è dato oggi anche un Comitato direttivo con funzioni di coordinamento e impulso dei lavori, del quale fanno parte una deputata per ciascun gruppo, oltre alle deputate dell'Ufficio di Presidenza. Per il gruppo Misto l’esponente del Comitato direttivo è Pia Locatelli.
L'Intergruppo, che è presieduto dalla Presidente della Camera, si prefigge di diventare una sede di confronto bipartisan su iniziative legislative già all'esame del Parlamento e di proporne di nuove, ma anche di promuovere i temi che riguardano la vita delle donne attraverso incontri, dibattiti ed eventi culturali.
Donne, pace e sicurezza, anniversario della risoluzione Onu
28 ottobre
“Sabato 31 ottobre ricorre il quindicesimo anniversario dell’approvazione unanime della Risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite 1325 su “Donne, Pace e Sicurezza”. E’ una data da ricordare perché si tratta di una risoluzione importante che impegna gli Stati membri a valorizzare il ruolo delle donne nella soluzione dei conflitti e nella costruzione della pace, per la prevenzione della violenza su donne e ragazze, per la promozione dell’uguaglianza tra uomini e donne come elemento sostanziale del processo di costruzione o ricostruzione degli Stati in situazione di post conflitto”. Lo ha ricordato Pia Locatelli alla Camera in un intervento di fine seduta.
“La 1325 è la prima di una serie di risoluzioni delle Nazioni Unite per favorire partecipazione, inclusività e sostenibilità, cioè per dare qualità e umanità agli interventi internazionali in aree di conflitto e post conflitto e ricordare che la presenza femminile è preziosa in questi ambiti”.
Pia Locatelli ha sottoscritto la mozione, recentemente aggiornata e ampliata, a prima firma Lia Quartapelle che fa seguito alla risoluzione sulla condizione delle donne nei teatri di conflitto presentata in Commissione esteri l'anno scorso.
Unioni civili, subito la legge anche con altra maggioranza
28 ottobre
“La sentenza del Consiglio di Stato che annulla i matrimoni gay contratti all’estero paradossalmente può essere una spinta ad accelerare la legge sulle unioni civili. Ancora una volta infatti ci troviamo di fronte alla magistratura che è chiamata a colmare un vuoto giuridico, come spesso accade quando si tratta di diritti e libertà individuali”. Lo ha detto la deputata socialista Pia Locatelli.
“Non serve a nulla demonizzare il giudice Deodato, anche se non siamo affatto d'accordo con la sentenza e con le sue esternazioni. Sulle unioni gay da qualche tempo a parole si dicono tutti d’accordo, ma la legge non va avanti per l'ostilità alla stepchild adoption. Se la maggioranza non riesce a trovare un accordo sulle adozioni, si vada avanti cercando altre alleanze e maggioranze, come è giusto che sia quando si tratta di temi eticamente sensibili e come è quasi sempre successo nel passato su aborto, divorzio, diritto civili. La stepchild adoption non divenga una scusa per non fare nulla”.
Gestire i flussi non basta, impegno per aiutare l'Africa
27 ottobre
“Gestire i flussi, ridistribuire le quote, organizzare l’accoglienza non è sufficiente. Come abbiamo sottolineato più volte, bisogna agire nei Paesi di origine delle migrazioni, facendo sì che non sussistano più le condizioni che hanno spinto e che stanno spingendo uomini, donne e bambini a fuggire dalle loro terre. Lavorando in primo luogo per creare le basi di una stabilità politica istituzionale, indispensabile per il rilancio economico”. Lo ha detto Pia Locatelli, intervenendo per dichiarazione di voto sulle mozioni concernenti iniziative per rafforzare la cooperazione allo sviluppo a favore dei Paesi africani.
“Sappiamo bene che non è un obiettivo raggiungibile in tempi brevi ma non per questo dobbiamo rinunciarvi. La cooperazione allo sviluppo è uno degli strumenti più efficaci per contrastare l'esodo di milioni di persone e questo Parlamento si è dotato di una nuova legge innovativa sulla cooperazione internazionale che ci mette alla pari con gli altri Paesi europei”.
"Un paio di giorni fa in un’intervista al Sole24Ore, Nkosazana Dlamini-Zuma, prima donna presidente dell’Unione Africana, diceva: “L’emergenza immigrazione, con i suoi barconi della morte, è una cosa terribile, terribile, ma forse aiuta perché per la prima volta ci fa parlare, ci aiuta a capire, ci spinge ad affrontare insieme il problema, fa guardare all’Africa con occhi nuovi”, e più avanti, in tema di cooperazione, aggiungeva: “Non dovete venire, prendervi tutto quello che potete per poi venderlo nel mondo e lasciare noi in povertà. Bisogna cominciare a fare le cose insieme”. Noi socialisti diciamo che possiamo farlo, dobbiamo farlo, certo non da soli, ma in concerto con il resto dell’Europa”.