Il nuovo inizio dell’Italia dei diritti
11 settembre
“Noi socialisti vogliamo sia una legge sulle coppie di fatto etero e omosessuali, sia il matrimonio tra coppie dello stesso sesso perfettamente equiparato, nei doveri e nei diritti, a quello eterosessuale. Siamo però consapevoli del fatto che se ci si chiude al confronto per ottenere il massimo non si ottiene nulla: fa parte della nostra cultura riformista accettare passaggi intermedi e cercare un compromesso pur di ottenere un risultato che, in futuro, potrà sempre essere migliorato”. Lo ha detto Pia Locatelli, intervenendo al dibattito con Ivan Scalfarotto sottosegretario alle Riforme costituzionali, Monica Cirinnà senatrice del Pd, Eugenia Roccella deputata del NCD - Area Popolare, Paolo Patanè già presidente Arcigay, “Il nuovo inizio dell’Italia dei diritti“, nella prima giornata della Festa nazionale dell’Avanti! in corso a Roma.
Pia Locatelli ha ricordato l'articolo di Cristina Obber: Anche io ho sofferto di omofobia lieve. "Quando parliamo di coppie omosessuali quasi tutti noi tradiamo un certo disagio, c'è sempre di mezzo un però... il fatto è che la fobia è una paura che non ha un fondamento oggettivo, ma la subiamo. Quando dichiariamo di avere amici omosessuali, di fatto manifestiamo una forma di ‘omofobia leggera’ perché non c'è nessun bisogno di questa ostentazione. Come si può 'guarire' dall'omofobia leggera? Il primo passo da compiere è quello di riconoscerla".
Nel pomeriggio di venerdì Pia Locatelli è nuovamente intervenuta alla Festa dell’Avanti! introducendo la ministra Stefania Giannini nel panel dedicato alla scuola.
Tutela per le 69 nigeriane del Cie di Ponte Galeria a Roma
11 settembre
“Tra il 17 e il 22 luglio 2015 sono stati effettuati una serie di salvataggi in mare che, tra le altre, hanno salvato 69 donne di presunta cittadinanza nigeriana provenienti dalle coste libiche; le stesse donne sarebbero state indirizzate nei Centri di prima accoglienza di Lampedusa, Pozzallo e Augusta. A tutte loro, di cui tre in evidente stato di gravidanza, sarebbe stato notificato un decreto di respingimento immediatamente dopo la loro foto-segnalazione, a cui ha fatto seguito un trasferimento al Centro di identificazione ed espulsione di Ponte Galeria a Roma, al fine di essere rimpatriate dalla frontiera di Roma-Fiumicino; a tutte le cittadine nigeriane è stato convalidato il provvedimento di trattenimento senza prendere in considerazione sia la loro condizione fisica, sia il motivo del viaggio attraverso il Mediterraneo, viaggio peraltro “offerto” a tutte dalle reti di tratta dei migranti presenti in Nigeria ed in Libia”. Questo quanto si legge nel testo dell’interpellanza urgente presentata alla Camera da Pia Locatelli e in Senato dalla vicepresidente Valeria Fedeli, che è stata illustrata alla Camera alla presenza del sottosegretario Manzione.
“Si chiede di sapere – ha affermato Pia Locatelli illustrando l’interpellanza, firmata alla Camera da 90 parlamentari di diverse forze politiche – se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti riportati in premessa e quali siano le sue valutazioni in merito alla situazione; se e quali misure siano state assunte per dotare le vecchie e nuove Commissioni territoriali di personale competente capace di conoscere la pericolosità di contesti che, non necessariamente, implichino un conflitto armato (interno o internazionale) o la presenza di un regime autoritario; se non reputi che la decisione di tenere le udienze di convalida nel CIE di Ponte Galeria piuttosto che in tribunale possa pregiudicare le condizioni di imparzialità della funzione giurisdizionale così come denunciato dal Consiglio Superiore della Magistratura; se non valuti necessario ed urgente adottare misure volte ad ospitare le 69 donne nigeriane in strutture che non prevedano la totale privazione della libertà di movimento e comunicazione con l'esterno, strutture peraltro individuate dalla campagna LasciateCIEntrare e pronte all’accoglienza di tutte le richiedenti asilo”.
Migranti, anche a Bergamo la Marcia delle donne e degli uomini scalzi
11 settembre
"È arrivato il momento di decidere da che parte stare. È vero che non ci sono soluzioni semplici e che ogni cosa in questo mondo è sempre più complessa. Ma per affrontare i cambiamenti epocali della storia è necessario avere una posizione, sapere quali sono le priorità per poter prendere delle scelte. Noi stiamo dalla parte degli uomini scalzi. Di chi ha bisogno di mettere il proprio corpo in pericolo per poter sperare di vivere o di sopravvivere. È difficile poterlo capire se non hai mai dovuto viverlo. Ma la migrazione assoluta richiede esattamente questo: spogliarsi completamente della propria identità per poter sperare di trovarne un'altra. Abbandonare tutto, mettere il proprio corpo e quello dei tuoi figli dentro ad una barca, ad un tir, ad un tunnel e sperare che arrivi integro al di là, in un ignoto che ti respinge, ma di cui tu hai bisogno. Sono questi gli uomini scalzi del 21° secolo e noi stiamo con loro”. Questo il testo dell’appello della Marcia delle donne e degli uomini scalzi, in corso in contemporanea a Bergamo e in numerose città d’Italia, indetta dal Forum provinciale per l'accoglienza dei richiedenti asilo, che ha visto la partecipazione di Pia Locatelli.
Fine vita, nasce Intergruppo parlamentare per l'eutanasia e il testamento biologico
9 settembre
A 2 anni dalla presentazione della legge popolare depositata dall’Associazione Luca Coscioni, nasce l'Intergruppo parlamentare per l'eutanasia legale e il testamento biologico. La prima riunione è in programma mercoledì 16 settembre.
“Ci siamo rivolti ai parlamentari, con l'aiuto della sottosegretaria Ilaria Borletti Buitoni e delle onorevoli Pia Locatelli e Marisa Nicchi, per invitarli a partecipare alla costituzione di un Intergruppo parlamentare - spiegano Marco Cappato, Filomena Gallo e Mina Welby - per sollecitare una discussione in Parlamento”.
Alla Camera, oltre alla proposta di legge popolare, sono depositate altre Pdl, sul fine vita e sul testamento biologico, tra cui quella presentata da Pia Locatelli a inizio legislatura.