“La libertà degli uguali”, riformare l’Europa per avere più Europa
3 luglio
“L’Europa così com'è non solo non attrae, ma desta nel migliore dei casi indifferenza, nel peggiore ostilità. Si deve ripartire con prudenza, chiarezza di idee, visione. Mi piacerebbe che si formasse in Europa una classe politica convintamente europeista, meglio se trasversale ai partiti, che abbia il coraggio di dire le cose come stanno, ad esempio che ci vogliono istituzioni che parlino ai cittadini e non soltanto fra di loro, istituzioni che vanno democratizzate, che non possono avere due leader, il presidente della Commissione e il presidente del Consiglio, Juncker e Tusk, che si smentiscono l’un l’altro”. Lo ha detto Pia Locatelli intervenendo alla manifestazione la ‘Liberta degli uguali’ organizzata dal Psi che si è svolta a Roma, presso l’Auditorium di via Rieti. “Qualunque sia l'esito del referendum - ha aggiunto Locatelli - il danno di una uscita della Grecia dall’euro sarebbe troppo grande: entrerebbero in crisi le fondamenta stesse del progetto dell'Unione. Certamente le riforme ad Atene sono necessarie per ridiscutere il debito greco, ma imporre un'austerità estrema è impossibile perché, come ha detto Lucrezia Reichlin, l’austerità corrode il capitale sociale di cui c'è bisogno per attuare le riforme.
Sarebbe stato molto più facile, meglio dire meno difficile, se avessimo avuto una vera e forte autorità federale, ma quasi nessun Paese l'ha mai voluta. E quindi torniamo alla necessità di riformare le istituzioni europee, se non vogliamo che a comandare sia soprattutto Angela Merkel”.
Al convegno, in risposta al ‘Family Day’, si sono ritrovati tutti coloro che condividono la lotta all’oscurantismo e ai pregiudizi e per chiedere una legge per il riconoscimento delle unioni civili e l’affermazione dei ‘diritti di terza generazione’.
Hanno partecipato, oltre che i dirigenti del Psi e il Segretario, Riccardo Nencini, parlamentari italiani ed ospiti europei, tra i quali Enrique Baron Crespo.
Iscrizione al Partito Radicale: abbiamo bisogno di un’altra voce laica
2 luglio
I socialisti e i radicali hanno una lunga storia di lotte comuni sui diritti civili, è per questo motivo che ho aderito all’appello di Maurizio Turco e mi sono iscritta al Partito Radicale Transnazionale, affiancando la loro tessera alla mia tessera socialista”.
Lo ha detto Pia Locatelli in un’intervista a Radio Radicale.
“In questo Parlamento manca la voce dei radicali e noi socialisti ci troviamo spesso soli a sollevare i temi come la libertà di ricerca, il divorzio breve, una legge di fine vita, o il matrimonio tra coppie dello stesso sesso. Abbiamo bisogno di un’altra voce laica ed è inaccettabile che questa voce smetta di esistere, o esista con difficoltà, per ragioni economiche.
Mi auguro che i molti colleghi e le molte colleghe che condividono queste battaglie contribuiscano ad aiutare gli amici radicali, prendendo la doppia tessera”.
Europa, abbandonare le divisioni per affrontare la crisi dell’Unione
2 luglio
“Ci troviamo nel momento forse più difficile della storia dell’Unione europea. Mai come oggi l'idea stessa di Europa, i suoi valori e i suoi principi vengono messi in discussione. Mai come oggi vediamo vacillare non solo il concetto di Unione politica, al quale aspiriamo, ma anche quello di Unione economica e finanziaria”. Lo ha detto Pia Locatelli, deputata socialista e capogruppo del Misto in Commissione Esteri, intervenendo alla Camera per la dichiarazione di voto sulla legge delega europea.
“La crisi greca rischia di trasformarsi in un fallimento comune; il fenomeno delle migrazioni ci vede sordi e divisi, pronti a innalzare nuovi muri; l’escalation del terrorismo internazionale, che andrebbe affrontata con una strategia comune, viene strumentalizzata per creare paure e nuove chiusure.
Di fronte a queste sfide internazionali sarebbe opportuno, come avviene in altri Paesi e come è avvenuto sempre anche da noi, abbandonare le divisioni interne e presentarci ai tavoli europei con un’unica voce per chiedere non meno Europa, ma più Europa, l’Europa che vogliamo da sempre noi socialisti europei”.
Congedo maternità, l’Europa aggiorni la Direttiva
2 luglio
Ha raccolto già oltre 20 firme la mozione presentata da Pia Locatelli, di concerto con le donne del Partito del Socialismo Europeo degli altri parlamenti dell’Unione, in cui si impegna il Governo a farsi parte attiva all'interno del Consiglio europeo per riprendere i negoziati finalizzati all'adozione della Direttiva del Parlamento e del Consiglio europei che modifica la Direttiva del Consiglio 92/85/CEE sul congedo di maternità.
La Direttiva originale risale al 1992; la proposta di direttiva che ne richiede la modifica è dell'ottobre 2008 e mira a estendere in tutta Europa da 14 a 20 settimane la durata minima obbligatoria del congedo di maternità e di riconoscere alla lavoratrice la retribuzione mensile piena, vale a dire al 100% dello stipendio. In più definisce alcuni standard in materia di salute, sicurezza sul lavoro e divieto di licenziamento per le lavoratrici incinte e introduce nella legislazione Ue due settimane di congedo di paternità, anche queste a pieno stipendio. A distanza di quasi sette anni siamo ancora in attesa della sua adozione.
La mozione chiede anche di svolgere un'azione per esortare gli altri Stati membri a riprendere i negoziati entro il termine fissato dalla Commissione o, in alternativa, per avviare una nuova iniziativa legislativa mirante a rivedere la Direttiva 92/85/CEE ormai vecchia di 23 anni.
Terrorismo, nominare un Commissario europeo per il Mediterraneo
26 giugno
“Mai come in questi momenti l’Europa deve agire unita e compatta per far fronte all’escalation terroristica. Serve al più presto nominare un Commissario europeo per il Mediterraneo che, in sintonia con l’Onu e con l’alto Commissario per la Politica estera, abbia il compito di coordinare la prevenzione, rafforzare le misure di sicurezza e contrastare i terroristi”. Lo ha detto la deputata socialista Pia Locatelli, capogruppo del Misto in Commissione esteri, esprimendo “Orrore e ferma condanna per i nuovi orrendi attentati che hanno colpito nuovamente la Tunisia, la Francia e il Kuwait”.