Pia Locatelli n° 81


20 marzo 2015



Non lasciare spazio a derive e atteggiamenti razzisti
19 marzo 
 
“E’ facile essere generosi in momenti di benessere economico, ma è ancor più facile, quando ci si trova in situazioni di crisi, di disoccupazione, di drastico abbassamento del tenore di vita dei cittadini, diffondere falsità e alimentare paure per raccogliere consensi”. 
Lo ha detto Pia Locatelli partecipando al convegno “Dal Mondo alla Farnesina. La Convivenza delle Differenze”, promosso dal Ministero degli Affari Esteri e Cooperazione Internazionale, nell’ambito della XI settimana di azione contro il razzismo, organizzata dal 16 al 22 marzo dall’Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali (Unar) del Dipartimento per le Pari opportunità in collaborazione con Anci e Miur. 
“L’Italia - ha aggiunto -  è sempre stata un Paese che si è contraddistinto per la difesa dei diritti umani, per il sostegno alle popolazioni più deboli, per le sue politiche di accoglienza. Non siamo mai stati un Paese razzista. Non è nel nostro Dna, nella nostra storia di emigranti, nel nostro carattere aperto e inclusivo nei confronti di culture diverse. In questi ultimi anni la crisi economica, la mancanza di lavoro, la carenza di servizi sociali, il venir meno di un benessere diffuso, hanno fatto sì che le cose siano cambiate”.
“Non possiamo farci guidare dal cinismo e lasciare spazio a pericolose derive razziste, sfruttate da alcuni esponenti politici per “parlare alla pancia degli italiani”, per cercare consensi e voti in più. Sono questi atteggiamenti il pericolo più grande, che dobbiamo contrastare e combattere. E non chi viene e passa nella nostra terra perché non ha altra scelta per sopravvivere”.
 
Il testo integrale dell’intervento
XI° settimana contro il razzismo
 
 
 
Mauritania, delegazione all’ambasciata per chiarimenti su schiavitù e violenza sulle donne
19 marzo
 
 
Una delegazione guidata da Pia Locatelli, di cui hanno fatto parte Vittoria Tola, responsabile nazionale dell’Udi, Stefania Cantatore dell’Udi di Napoli e Maria Savoia di "Donne in nero" , si è recata presso l’ambasciata della Mauritania a Roma per avere chiarimenti sulla situazione dei diritti delle donne nel Paese africano e sulla pratica della schiavitù che, sebbene vietata per legge, sembra essere ancora praticata.
L’iniziativa si è resa necessaria dopo l’arresto dell’attivista per i diritti umani Meriam Cheikh, liberata nei giorni scorsi.
L’ambasciatrice si è dimostrata estremamente disponibile e ha garantito che in Mauritania il Governo ha messo in atto una serie di misure efficaci che hanno portato all’eliminazione della schiavitù, delle discriminazioni razziali e della violenza contro le donne. Ha poi invitato Pia Locatelli e l’Udi a visitare la Mauritania per verificare personalmente la situazione.
 
 
194: non impedire l’obiezione, ma il servizio va garantito
18 marzo
 
“Io non mi sentirei mai di impedire l’obiezione di coscienza sulla 194, perché rispetto le convinzioni di una persona, ma non accetto l’obiezione strumentale. Non è possibile che, con l’esclusione del Trentino, le percentuali più alte, che arrivano anche all’80%, siano tutte nel Sud. La legge prevede che in tutte le strutture ospedaliere il servizio di interruzione volontaria di gravidanza sia garantito, ma nella pratica ciò avviene solo nel 64%. Questo implica che le donne si debbano spostare da una città e da una regione all’altra e questa è una violazione di un diritto”. Così Pia Locatelli in un’intervista nell’ambito di un’inchiesta sull’applicazione della legge 194.
“Si organizzi il servizio utilizzando anche lo strumento del gettone chiamando ginecologi da altri ospedali per garantirlo. Quando una donna decide di abortire non lo fa mai a cuor leggero, quindi mi fa particolarmente rabbia questo atteggiamento ipocrita di chi si nasconde dietro la difesa del principio dell’obiezione di coscienza per non garantire un servizio”.
 
Il testo integrale dell’intervista
 
 
Attacco Isis a Tunisi, dolore per le vittime e vicinanza al Governo
18 marzo
 
“Un pensiero doloroso per quello che è successo in Tunisia nel museo più antico del mondo arabo, dove la comune storia romana è testimoniata da mosaici bellissimi. Un pensiero di dolore e di vicinanza per un Paese dove la democrazia ha dimostrato di avere radici, superando, con modalità democratiche, la fase più tribolata della primavera araba”. 
Così Pia Locatelli a poche ore dall’attacco dell’Isis al museo del Bardo a Tunisi, nel quale hanno perso la vita 24 persone tra cui quattro italiani.
Locatelli, che è intervenuta alla Camera sulle comunicazioni del Presidente del Consiglio dei Ministri in vista del Consiglio europeo del 19 e 20 marzo, si è poi soffermata sul ruolo dell’Italia in Europa, lamentando che “mentre il nostro Paese ha grandemente contribuito a far cambiare, almeno in alcuni casi e nelle intenzioni, l'agenda di politica economica e finanziaria, in sintesi: più cauti con l'austerità, più coraggiosi con la crescita, lo stesso cambiamento non è riuscito ad imprimerlo nella politica estera”. 
A questo proposito ha citato la situazione libica  che “ha visto l'Italia in prima fila certamente, ma spesso sola o quasi a gestire le emergenze”, affermando che “l’escalation militare è opzione estrema e di ultima istanza, prima va sostenuta la capacità del popolo libico di autodifendersi ed autosostenersi, ricercando un accordo politico tra le parti, ovviamente esclusa Daesh”. 
Per quanto riguarda l’Ucraina, infine, Locatelli ha criticato la gestione bilaterale franco-tedesca della vicenda.
“L'Alta rappresentante Federica Mogherini  - ha detto - ha generosamente difeso questa missione, affermando che non vede le iniziative dei singoli Paesi in concorrenza con gli sforzi dell'Unione europea, basta che il tutto sia riportato a cornice europea. Generosa, forse troppo generosa questa valutazione. Non posso sottacere che Francia e Germania si sono accordate fra loro e solo fra loro, come ai tempi in cui il partner francese di Angela Merkel era Sarkozy e non Hollande”.
 
Il video  e il testo dell’intervento
 




AGENDA
 
 
20 marzo 
Milano, ore 16 "Politiche di genere: questioni di educ-azioni"
sede Parlamento Europeo corso Magenta 59
organizzato da Fondazione Zaninoni e Se Non Ora Quando Lombardia
>> il programma
 
 
dal 23 al 26 marzo
Addis Abeba (Etiopia), riunione annuale Women in Parliaments Global Forum (WIP)
>> il programma
 
 
 
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Agenda dei lavori alla Camera 
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