Internazionale Socialista, il Mediterraneo non può diventare una tomba
13 febbraio
L’emergenza sbarchi e la nuova tragedia al largo delle coste di Lampedusa, l’impegno per il riconoscimento dello Stato della Palestina, la lotta contro le mutilazioni genitali femminili e i matrimoni forzati. Questi i temi trattati da Pia Locatelli nel suo intervento al Comitato Mediterraneo dell’Internazionale Socialista, che si è svolto a Valencia, nella sede del Psoe, sotto la presidenza di Carme Chacon, ex Ministra della Difesa del governo Zapatero e responsabile Esteri del Partito socialista spagnolo.
“Sospendendo l’operazione Mare nostrum – ha detto Locatelli – ci si era illusi del fatto che gli sbarchi sarebbero diminuiti. Così non è stato, a diminuire sono stati solamente i soccorsi come dimostra l’ultimo drammatico bilancio di circa 400 morti nel Canale di Sicilia.
I flussi non si fermano anzi sono in aumento perché aumentano le motivazioni che spingono le persone a fuggire e l’Italia da sola non può far fronte al fenomeno. Il Mediterraneo, frontiera d’Europa, non può diventare una tomba e i Paesi dei partiti che partecipano a questa riunione non possono sottrarsi dalle loro responsabilità”.
Pia Locatelli ha poi illustrato l’impegno dei socialisti italiani nel fare approvare dal Parlamento la mozione per il riconoscimento della Palestina, così come hanno fatto altri Parlamenti europei, per sostenere il processo di pace e facilitare la ripresa dei negoziati.
Infine, ha sollevato due temi che ormai riguardano anche l’Europa e che sono strettamente legati all’aumento dei flussi migratori: quello delle mutilazioni genitali femminili, una barbarie che riguarda circa 500.000 donne e bambine che vivono nel nostro continente, e quello dei matrimoni forzati che, secondo le stime dell'Unicef, riguarda oltre 60 milioni di bambine.
Immigrati, errore sospendere Mare nostrum
11 febbraio
“Il tragico bilancio dell’ennesima strage di migranti al largo delle coste di Lampedusa conferma purtroppo quanto avevamo previsto e denunciato: sospendere Mare nostrum è stato un errore”. Lo afferma Pia Locatelli che nello scorso autunno si è recata insieme a una delegazione di parlamentari a bordo della nave della Marina San Giusto, verificando l’importanza del lavoro svolto dai nostri militari nel soccorrere i migranti.
“Le testimonianze dei superstiti e le parole del direttore sanitario di Lampedusa, Pietro Bartolo, ci dimostrano che con un pattugliamento più intenso, in grado di consentire un soccorso tempestivo con navi adeguate, come quelle usate nell’operazione Mare nostrum, molte vite umane sarebbero state salvate. Come già si sapeva Triton non ha come mandato il soccorso e la ricerca in mare, e tanto meno l’Agenzia Frontex che si occupa del controllo delle frontiere e non dei salvataggi. Per questo abbiamo ripetutamente chiesto al Governo, anche con una risoluzione approvata dal Parlamento, il mantenimento dell’operazione Mare nostrum per quelle sue funzioni che non sono sovrapponibili con quelle di Triton, ricercando una complementarietà tra i due programmi e non disperdendo le competenze acquisite. Impegno che chiediamo di rispettare: la vita umana non ha prezzo”.
Riforme, maggioranza boccia parità di genere nelle Regioni
11 febbraio
“Spiace costatare che il Parlamento, adeguandosi al parere del Governo, pur con alcuni voti favorevoli della maggioranza, ha bocciato un emendamento a sostegno della parità di genere nel testo di Riforma Costituzionale”.
Lo ha detto Pia Locatelli che ha presentato l’emendamento.
“L’emendamento prevedeva che nelle leggi regionali la frase promuovono la parità di accesso tra donne e uomini alle cariche elettive, fosse sostituita con assicurano l’equilibrio tra donne e uomini nella rappresentanza. Una modifica in linea con quanto previsto nella nuova legge elettorale approvata in Senato e che ci è stata richiesta dalle donne dell’Accordo di Azione Comune per la Democrazia Paritaria, che raccoglie oltre 50 associazioni. Modifica tutt’altro che superflua vista la bassissima rappresentanza di donne nei Consigli di alcune Regioni”.
“Da un Parlamento che vanta il maggior numero di donne elette dalla nascita della Repubblica e da un Governo per la prima volta paritario ci saremmo attese un atteggiamento diverso anzi opposto. Invece i colleghi e purtroppo anche le colleghe del PD, con le quali ho lavorato in sintonia per anni su queste battaglie, pur con qualche eccezione, hanno obbedito alle direttive di partito, piuttosto che compiere un gesto veramente riformatore”.
Caso Kyenge, da Calderoli insulti razzisti, sbagliato dare l’immunità
7 febbraio
“Questa vicenda è inaccettabile. Lo è per quelle parole, perché in politica bisogna avere il massimo rispetto per l’avversario senza arrivare a queste bassezze ispirate al peggiore razzismo. Soprattutto se si ricoprono certe cariche”. Così Pia Locatelli commenta, sull’edizione bergamasca del Corriere della Sera, la decisione della Giunta per le Immunità del Senato di non concedere l’autorizzazione a procedere nei confronti di Calderoli per aver definito l’ex Ministra Kyenge un orango. Secondo il parere dei senatori della Giunta, compresi quelli del Pd, nelle parole dell’esponente leghista “non si ravvisano istigazione al razzismo, né diffamazione”.
“Sono in totale disaccordo con i colleghi del Pd che hanno votato in quel modo – ha aggiunto Locatelli – anche se resto dell’idea che gli avversari si devono affrontare in modo politico e non giudiziario”.