martedì 7 Giugno 2016

Un museo per la storia dell’Esperia. Sabato taglio del nastro per «Time»


Sabato 11 giugno, in un’ala completamente rinnovata dello storico Istituto di via Gavazzeni, sarà inaugurato «Time – Esperia Industrial Museum», il primo museo scolastico della provincia di Bergamo. Acronimo di Tessile, Informatica, Meccanica, Elettrotecnica ed Elettronica, i principali indirizzi formativi dell’Itis Paleocapa, «Time» punta a diventare un modello per l’ammodernamento della didattica. «Quello che inaugureremo fra quattro giorni – ha esordito il dirigente scolastico del “Paleocapa”, Imerio Chiappa, durante l’odierna conferenza stampa di presentazione dell’evento – sarà un museo diffuso, polivalente e dinamico. Un luogo che, oltre a valorizzare il patrimonio industriale del Territorio, sarà costantemente proteso al futuro. Sabato realizzeremo un sogno che renderà l’Esperia più moderna e più vicina agli studenti e alle imprese. In una parte dei 650 metri quadrati attualmente occupati da Time sono già state alloggiate oltre venti macchine che hanno fatto la storia dell’industria bergamasca. In un’altra zona, attigua alla prima, saranno ospitati conferenze, incontri a tema e riunioni per 250 persone. In una terza area, pari ad ulteriori 200 metri quadrati ancora in fase di allestimento, gli studenti troveranno le condizioni ideali per progettare e sperimentare i macchinari del futuro partendo da ciò che è stato».

L’area museale accoglie macchinari, strumenti e vari oggetti da lavoro provenienti dai settori di lavorazione più disparati: da pezzi di fine Ottocento a robot e sistemi produttivi automatizzati fino a sonde e veicoli per le esplorazioni spaziali. «Buona parte dello spazio espositivo – ha concluso Chiappa – è riservato al settore meccanico, storico punto di forza dell’Istituto. Ma anche i settori elettronico, elettrotecnico informatico e tessile (sistema moda) sono decisamente ben rappresentati».

Una foto d’epoca con i vecchi laboratori
Una foto d’epoca con i vecchi laboratori

Sulle principali tappe che hanno portato alla nascita di TimeEsperia Industrial Museum si è invece soffermato Alessandro Gigli, presidente dell’Associazione ex Allievi dell’Esperia.«L’idea di realizzare un Museo della tecnica e dell’industria bergamasca – ha esordito – risale ai primi anni Novanta e l’artefice fu l’allora preside, Michele Nicastri». Ma solo un paio d’anni fa, quell’idea prese finalmente corpo e forma. «Il neo insediato dirigente – ha ricordato Gigli – mi parlò, in termini entusiastici, di un’esperienza appena fatta in Svezia dove, al tradizionale metodo frontale “cattedra-banchi“ ne era stato affiancato uno con «isole aperte” in grandi spazi. E la vasta area degli shed, circa 5000 metri quadrati, fece immediatamente sognare la possibilità di poter riprodurre una situazione simile».

Insieme, Chiappa e Gigli iniziarono a sensibilizzare alcuni fra i più importanti imprenditori bergamaschi sull’opportunità di dotare il «Paleocapa» di un proprio museo. Un luogo che, oltre a conservare macchine e documenti riguardanti alcune delle tappe più significative compiute dall’industria nella provincia, potesse ospitare al suo interno anche spazi dedicati alla didattica e all’orientamento. Già il primo contatto col Domenico Bosatelli fu di buon auspicio. «In quell’occasione il presidente di Gewiss ci suggerì di realizzare nel nascituro Museo una “bottega”, uno spazio, cioè, in cui gli studenti potessero apprendere i segreti dei macchinari e dei mestieri, lavorandoci sopra> hanno ricordato Imerio Chiappa e Alessandro Gigli» A quell’incontro ne seguirono altri, i più importanti dei quali con Roberto Sestini e, solo un anno fa, con Alberto Bombassei.

«Il primo, nella duplice veste di presidente del Comitato pro Itis Paleocapa e Natta – espressione di Camera di Commercio di Bergamo, Confindustria Bergamo e Ubi banca – oltre che di Presidente di Siad , approvò l’idea alla cui realizzazione ha partecipato attivamente, con idee e risorse» ha ricordato Chiappa. «Il Presidente di Brembo Spa – ha aggiunto il Gigli – offrì all’associazione di cui fa parte, in quanto ex allievo dell’Esperia, un’importantissima erogazione liberale, cui ne seguì un’altra accompagnata dalla donazione di alcune macchine da esporre nel nascituro Museo».

«Da quel momento, il progetto ha catalizzato attorno a sé un crescente numero di simpatizzanti e di sostenitori: sia nella comunità degli ex allievi dell’Esperia, molti dei quali hanno lavorato gratuitamente a specifiche fasi, sia fra realtà ed imprese esterne, che hanno offerto aiuti, contributi e sostegni manifatturieri oltre che economici per il restauro, il ripristino e la rimessa in funzione di macchinari e macchine; sia tra il personale docente e non docente del «Paleocapa», che ha operato su più fronti per arrivare all’inaugurazione del Museo, sia tra gli studenti dell’Esperia cui va attribuito il merito della scelta del nome e della realizzazione del logo» hanno sottolineato dirigente scolastico e presidente degli ex allievi.

E sabato 11 giugno, alla presenza, tra i numerosi invitati, del ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Maurizio Martina, verrà inaugurato «Time – Esperia Industrial Museum». Alla cerimonia farà seguito una tavola rotonda sul tema «Il museo interattivo dell’Esperia, esempio di didattica laboratoriale», cui parteciperanno, fra gli altri, Ercole Galizzi, presidente di Confindustria Bergamo, Giorgio Gori, sindaco di Bergamo e la parlamentare. Pia Locatelli. Sara poi la volta della lectio magistralis di Remo Morzenti Pellegrini, rettore dell’Università di Bergamo, che tratterà di «Evoluzione e dinamica industriale della Bergamasca: il ruolo dell’Esperia». La mattinata si concluderà con la premiazione dei tre studenti finalisti del concorso indetto per la creazione del logo per il Museo Time, e con la consegna di tre targhe a rappresentanti del personale della scuola e degli studenti che hanno così intensamente lavorato per arrivare a questo ambizioso traguardo.


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