Proposta di legge: Istituzione del «Premio biennale di ricerca Giuseppe Di Vagno
Dichiarazione di voto
Nell’annunciare il voto favorevole dei socialisti alla proposta di legge che dispone l’istituzione del Premio biennale di ricerca per la conservazione della memoria del deputato socialista Giuseppe Di Vagno, voglio ringraziare tutti i colleghi e le colleghe che sono intervenuti nel dibattito di lunedì. Un grazie particolare va alla collega Coccia che, nel suo toccante intervento, ha ricordato la storia del socialismo, la nostra storia, e ha difeso la parola socialista da quanti, in quest’aula come fuori, per ignoranza, populismo e sentito dire vogliono relegarla nel fango.
Certo, ci sono stati degli errori, anche gravi del mio partito come di altri partiti. Ce ne assumiamo la responsabilità senza nascondere i fatti, senza nascondere nulla. Ma questi errori non possono cancellare quanto di buono è stato fatto, abbiamo fatto noi Socialisti, per il nostro Paese.
Il fatto che le critiche e a volte gli insulti più aspri nei confronti del socialismo e dei socialisti arrivino dalle generazioni più giovani, specie in questo Parlamento dai colleghi del Movimento 5 Stelle, dimostra quanto negli ultimi anni nelle scuole, grazie a una per certi aspetti «sciagurata» riforma, si sia sottovalutata l’importanza della storia e quindi della nostra memoria. E non parlo della storia del socialismo, ma della storia dell’Italia che è anche, ma non solo, storia del socialismo.
Senza conoscere la storia non si può fare buona politica, non si possono comprendere i conflitti internazionali che lacerano il mondo, non si possono crescere bene i nostri figli e le nostre figlie.
Per questo dobbiamo essere grati alla Fondazione Di Vagno e a tutte quelle Fondazioni che, tra mille difficoltà economiche, suppliscono a queste mancanze, custodiscono libri e giornali, fonti storiche insostituibili, e tengono viva la memoria.
Historia magistra vitae, scriveva già Cicerone nel De Oratore. Vera testimone dei tempi, luce della verità, vita della memoria, messaggera dell’antichità. Non dimentichiamolo.