Un rapporto appena diffuso dall’Unione interparlamentare racconta il sessismo nei parlamenti di 171 paesi, e di come i social network diventano il veicolo principale per pressioni e minacce. “La cosa che colpisce maggiormente di questa indagine è il suo mettere in evidenza che non si tratta di casi isolati” commenta Pia Locatelli, che ha coordinato la presentazione e il dibattito attorno al rapporto, presentato a Ginevra nel corso della 135esima assemblea dell’Uip (Unione interparlamentare). “Non stiamo parlando qui di un singolo uomo contro una singola donna, ma di una logica raffinata e sofisticata, volta alla creazione di una barriera che scoraggi le donne alla partecipazione politica, è quasi una strategia scientifica, e ne siamo ancora troppo poco consapevoli” .
“Poi, se quella barriera la superi, ti trovi in difficoltà a svolgere il tuo lavoro e a sfruttare al massimo le potenzialità che ci sono dentro” spiega Locatelli. “Un esempio concreto: pensiamo ai continui attacchi ricevuti da Laura Boldrini, attacchi che hanno teso a metterla in grande difficoltà ma anche a demolirne il lavoro con l’intento di renderla impacciata. Certo, Boldrini ha resistito, perché ha una robustezza psicologica, altre avrebbero fatto passi indietro e si sarebbero lasciate scoraggiare. Ma è qualcosa che è successa a tutte quelle che lavorano nelle istituzioni e in politica, pensiamo anche a frasi come io una così non la sposerei mai o se avete i calori, trovatevi un fidanzato che vengono proferite proprio nel momento in cui agiamo il conflitto”.