6 maggio 2014 Sequestro di 223 studentesse da parte del movimento integralista islamico “Boko Haram” in Nigeria
Signor Presidente, volevo segnalare all’Aula la drammatica vicenda delle 223 ragazze nigeriane sequestrate il 14 aprile scorso nella loro scuola, la Chibok High School nello stato del Borno, in Nigeria.
Ieri, in un agghiacciante video di quasi un’ora, il leader del movimento fondamentalista «Boko Haram» si è accreditato il sequestro delle oltre 200 ragazze e rivela il destino ad esse riservato: vendute come schiave per 12 euro, come è già accaduto ad alcune di loro, o maritate a forza con soldati integralisti.
Per il movimento islamico Boko Haram le ragazze, le loro famiglie e il Governo centrale sono «colpevoli» perché l’istruzione alle donne è proibita, deve essere proibita, e quindi è giusto che vengano punite. Il messaggio è una sfida al sud cristiano del Paese, ma anche e soprattutto al Governo nigeriano al quale viene intimato di impedire alle donne l’accesso al sistema di istruzione; Governo nigeriano che, secondo quanto riferiscono i genitori delle ragazze e alcuni media internazionali, si è mosso con lentezza ed inefficienza. È difficile, purtroppo, pensare che senza una forte pressione internazionale le ragazze vengano liberate e più passano i giorni, più la loro sorte sembra segnata.
Chiedo quindi a quest’Aula e alla Presidenza di mettere in atto tutti gli strumenti di pressione in nostro possesso, sollecitando tutti gli sforzi negoziali possibili, certamente difficilissimi oltre che dagli esiti incertissimi, ma non si scarti nessuna possibilità di azione, pur nella consapevolezza che trattare con un gruppo come Boko Haram è impresa ardua. Spero che il Governo stia lavorando per dare vita ad azioni diplomatiche in collegamento con tutte le democrazie del mondo per riportare a casa le studentesse e poi tentiamole tutte anche noi, tutte le vie, anche aderendo alla campagna lanciata su Twitter BringBackOurGirls