Oggi ricorre il sedicesimo anniversario della morte di Bettino Craxi, segretario del Partito Socialista Italiano, vicepresidente dell’Internazionale socialista, Primo Presidente del Consiglio socialista, incaricato personale del Segretario generale dell’ONU, Perez De Cuellar per i problemi del debito del Terzo Mondo. Sono passati 16 anni dalla sua morte ed è tempo, ahimè, con ritardo, di fare una riflessione pacata e serena, lontana dalle polemiche aspre, troppo spesso strumentali di molti, come ha detto oggi l’attuale segretario del PSI, Riccardo Nencini, dobbiamo fare una riflessione da storici.
Noi che non abbiamo condiviso la rottamazione generalizzata, a maggior ragione non possiamo accettare la rottamazione della memoria, e per questo riteniamo giusto ricordare Bettino Craxi, leader socialista, proprio in questa Aula, di cui ha fatto parte per anni, svolgendo un ruolo di rinnovatore troppo spesso non capito. Bettino Craxi ha dato all’Italia un ruolo da protagonista nel mondo, con una politica estera originale e coraggiosa, in particolare contro le dittature di tutti i colori e in difesa dei diritti e delle libertà dei popoli.
Craxi è sepolto ad Hammamet, in Tunisia, la sua seconda patria, e a proposito di libertà sulla lapide ha voluto che fosse scritto: la mia libertà equivale alla mia vita. Lo ricordiamo con rispetto.