30 settembre 2015 Secondo anniversario della tragedia di Lampedusa.
Sabato prossimo ricorre il secondo anniversario della tragedia di Lampedusa: più di trecento persone annegate a pochi metri dalle coste italiane, cioè dentro i confini meridionali europei. La tragedia di Lampedusa ci ha messo drammaticamente di fronte alle nostre responsabilità. Le file di cadaveri dentro i sacchi di plastica nell’hangar dell’aeroporto di Lampedusa non potevano rimanere senza risposta. E, infatti, rispondemmo con Mare Nostrum, un’operazione umanitaria di cui andare orgogliosi. L’Europa ci diede solidarietà immediata, ma poi non fu altrettanto solidale e ci indusse a porre fine a questa missione sostituendola con Triton. Che errore ! Che orrore aver abbandonato Mare Nostrum, anche perché costava troppo, meno di due caffè per ciascuno di noi all’anno ! L’abbiamo sostituita con Triton, salvo poi capire con ritardo e dopo altre centinaia di morti che Triton era una missione inadeguata che andava rafforzata. Costava all’Europa intera ben 30 milioni di euro all’anno. Ora, finalmente, l’Unione europea sta aprendo gli occhi e capendo che ad un esodo di queste dimensioni non si può che rispondere reagendo collettivamente e ci siamo quasi riusciti. Quasi, perché alcuni Paesi membri hanno deciso di non starci e Dublino è ancora lì da cambiare. Dublino è un nodo difficile da sciogliere, ma la difficoltà non ci deve scoraggiare. Bisogna soprattutto combattere gli scafisti, togliere loro fatturato, favorendo vie legali e organizzate per l’esodo. Il 3 ottobre, giorno della tragedia, la Camera non è in seduta, ma possiamo ricordare i morti di Lampedusa con un impegno in questo senso