Rinegoziare i patti con l’Unione europea chiedendo che le voci destinate a sconfiggere la disoccupazione giovanile e a promuovere l’occupazione femminile siano escluse dal calcolo del 3% del deficit. Questa la richiesta avanzata da Pia Locatelli, capogruppo alla Camera per il Misto in Commissione esteri, intervenuta in Aula per la componente socialista in vista della riunione del Consiglio europeo del 27 e 28 giugno 2013.
L’alto tasso della disoccupazione giovanile – ha detto Locatelli – ci ha fatto dimenticare la questione dell’occupazione femminile. “Un tasso di occupazione che sta sotto il 50%, con punte, meglio dire voragini del 25% riferendoci alle giovani poco scolarizzate del mezzogiorno, è allarmante quanto il 40% di giovani disoccupati.
Non è sempre stato così: nei primi anni ’60 ad esempio Italia e Norvegia si eguagliavano nel lavoro femminile, poi in quel paese sono state avviate politiche attive del lavoro per le donne e misure di accompagnamento per conciliare vita professionale e familiare per donne e uomini, da noi non è stato fatto, con il risultato che il divario tra i due paesi raggiunge il 25%. Chiediamo quindi – ha concluso – impegno e politiche attive per sconfiggere la disoccupazione giovanile e per promuovere l’occupazione femminile”.