18 dicembre 2014 Conflitto israelo-palestinese e riconoscimento dello Stato della Palestina
Signora Presidente, io sono contenta che tante voci oggi si siano levate a favore della presentazione della mozione per il riconoscimento dello Stato della Palestina, perché se siamo in tanti ad andare in questa stessa direzione, forse riusciremo ad arrivare all’obiettivo.
Anche noi abbiamo presentato una mozione già da più di due mesi ed oggi stesso altre nuove 40 firme si sono aggiunte a questa nostra mozione. Però dobbiamo aver chiaro l’obiettivo. E qual è l’obiettivo ? È quello che è contenuto nell’appello lanciato da ormai mille intellettuali israeliani – dico israeliani, non palestinesi – che dicono: attenzione, l’esistenza e la sicurezza dello Stato di Israele sono legate all’esistenza di uno Stato palestinese, fianco a fianco con quello israeliano. Allora, l’obiettivo è questo: che ci siano i due Stati che convivano nella sicurezza e nel riconoscimento reciproco.
Va bene che ripartano i colloqui ? Certo che va bene, ma attenzione: noi non dobbiamo condizionare il riconoscimento dello Stato che ancora non è riconosciuto – cioè quello della Palestina – alla conclusione di questi colloqui, perché se aspettiamo questo, sapendo tutti quanti noi che ci sono tanti che non vogliono questo riconoscimento, non si arriverà mai all’obiettivo.
E allora bisogna in qualche modo accompagnare e forzare il processo, e forzare il processo significa anche mettere uno dei due «contendenti» su un livello di parità: riconosciamo lo Stato di Palestina ed assumiamo il coraggio di guidare i processi, in questo caso un processo di pace, e non di subirli.