29 luglio 2013 Richiesta Ministra Pari opportunità
Signor Presidente, ieri un nuovo caso di femminicidio a Massa; siamo, a fine luglio, a quota 70 donne uccise nel 2013. Ancora una donna uccisa dal marito, un altro caso in cui il partner non accetta che la relazione affettiva finisca, ieri. Oggi, un altro caso identico: è successo nel Salento, a Taurisano, dove un uomo ha ucciso la moglie, anche qui, dopo una separazione.
Due nuovi casi di femminicidio e la stessa ragione di fondo: infatti le radici della violenza sono nelle relazioni di poteri ineguali tra uomini e donne e sono radicate nel pregiudizio culturale della superiorità del maschio rispetto alla femmina.
Abbiamo affrontato in quest’Aula il tema ripetutamente, abbiamo chiesto al Governo un impegno e abbiamo definito 15 punti; tra questi, il varo di un piano nazionale contro la violenza e l’istituzione di un osservatorio permanente nazionale. Ma per queste due donne noi non siamo arrivati in tempo. La precedente Ministra delle pari opportunità, Josefa Idem, aveva previsto l’istituzione di una task force contro la violenza. Ora quella Ministra non fa più parte del Governo e le sue deleghe sono state distribuiti a Ministri e Viceministri che ne hanno già altre.
Abbiamo stigmatizzato questo fatto e chiesto al Presidente del Consiglio di nominare al più presto una nuova Ministra, dimostrando che le pari opportunità non sono un dicastero di serie B, da smembrare alla prima occasione. Le vicende drammatiche di ieri e di oggi dimostrano che nel nostro Paese vi è bisogno di un Ministero dedicato, senza il quale viene inevitabilmente a mancare quell’attenzione necessaria a portare avanti efficaci e continuative iniziative politiche per promuovere la parità e le pari opportunità tra uomini e donne nel nostro Paese e, prioritariamente, a contrastare la violenza in tutte le sue molteplici e drammatiche forme