mercoledì 31 Luglio 2013

Ricerca, preferisco salvare un bambino che proteggere un ratto


“Nessuno di noi vuole la vivisezione o non ha a cuore il benessere degli animali. Purtroppo ad oggi non esistono, se non per limitati casi, vere alternative al loro utilizzo nella sperimentazione di farmaci e di nuove terapie, anche se il progresso delle tecnologie ha consentito di ridurne significativamente il numero e di assicurare un significativo miglioramento dell’attenzione al loro benessere. Sinceramente se l’alternativa è provare a guarire un bambino dal cancro o proteggere un ratto io non ho dubbi”.

Così Pia Locatelli, della componente socialista, capogruppo in Commissione Esteri del Misto, è intervenuta in aula sull’articolo 13 della legge di delegazione comunitaria che regola l’utilizzo degli animali nella ricerca.

“Il nostro impegno è rivolto a far sì che la direttiva comunitaria 63/2010 sia recepita nella sua versione originale, che è quanto avviene in tutta Europa. Anche in questo settore però esistono i talebani che in nome del benessere degli animali vorrebbero bloccare ogni tipo di ricerca.

Come hanno sostenuto numerosi scienziati nel loro appello al Parlamento, “la ricerca biomedica, oltre a significare la speranza di vita e di una miglior qualità della stessa per le persone malate, rappresenta anche una straordinaria occasione di sviluppo e di lavoro qualificato per migliaia di giovani ricercatori e ricercatrici, altrimenti costretti a mettere a frutto altrove le competenze acquisite in Italia”.


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