martedì 26 Settembre 2017

Ratifica dei protocolli per la salvaguardia dei diritti dell’uomo


Dichiarazione di voto

In primis voglio sottolineare che la Convenzione dei diritti dell’uomo (ahimè si definisce ancora così) e delle libertà fondamentali (CEDU) del 1950 continua ad essere il miglior strumento esistente per la protezione dei diritti umani. A questa Convenzione si riferiscono i due protocolli il 15 e il16 che andiamo a ratificare con il voto di oggi, due protocolli non ancora in vigore perché non ratificati dal numero necessario di Stati. Noi lo facciamo oggi e in questo modo contribuiamo alla loro entrata in vigore.

Annunciando il voto favorevole della componente socialista, vorrei cogliere questa occasione per un paio di raccomandazioni.

La prima si riferisce alla istituzione di un organismo parlamentare di valutazione preliminare di conformità alla CEDU dei progetti di legge che andiamo ad approvare. L’obiettivo è quello di armonizzare la Convenzione dei diritti dell’uomo e la nostra legislazione e insieme prevenire eventuali richiami del commissario dei diritti umani del Consiglio d’Europa, come è successo per la legge sul reato di tortura.

La seconda raccomandazione riguarda l’ attuazione della risoluzione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite n. 48/134, del 20 dicembre 1993, che impegna tutti gli Stati firmatari ad istituire organismi nazionali, autorevoli ed indipendenti, per la promozione e protezione dei diritti umani e delle libertà fondamentali. Le risoluzioni dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite hanno natura di mera raccomandazione. Tuttavia, in occasione della presentazione della candidatura dell’Italia al Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite per il triennio 2007/2010, il nostro Paese si impegnò formalmente ad istituire una Commissione nazionale indipendente per la promozione e protezione dei diritti dell’uomo. Non lo abbiamo ancora fatto. Non possiamo aspettare ancora. Istituiamola entro la fine della legislatura.