mercoledì 30 Marzo 2016

Programma europeo per il 2016


Relazione della XIV Commissione sulla Relazione programmatica sulla partecipazione dell’Italia all’Unione europea riferita all’anno 2016, sul Programma di lavoro della Commissione per il 2016 e sul Programma di diciotto mesi del Consiglio dell’Unione europea

Dichiarazione di voto

Il gruppo socialista, dopo aver esaminato il programma di lavoro della Commissione europea e la Relazione programmatica sulla partecipazione dell’italia all’Unione europea, entrambi per il 2016 ed il programma dei 18 mesi del Consiglio dell’Unione,  voterà a favore della risoluzione a prima firma Berlinghieri e che abbiamo sottoscritto, poiché definisce una cornice strategica coerente per la politica europea del nostro Paese, articolata intorno a grandi obiettivi e linee d’intervento prioritarie.

Mai come adesso c’è bisogno di Europa, di strategie comuni per far fronte ai temi critici del momento.

Primo fra tutti la lotta al terrorismo, che si persegue non sospendendo i diritti umani dei cittadini, come qualcuno ha fatto e qualcun altro suggerisce di fare, bensì attraverso una maggiore condivisione delle informazioni fondata sulla cooperazione tra Stati, soprattutto a livello di intelligence, nella consapevolezza che siamo tutti sotto attacco e che in questi frangenti si risponde con unità e coesione e non con  polemiche e squallide speculazioni alla ricerca di consensi, facendo leva sulla paura.

Altro tema che riveste carattere di priorità è la gestione dei flussi migratori: rifiutiamo categoricamente l’equivalenza tra rifugiati e terroristi che alcuni anche fra noi, apertamente o subdolamente, sostengono e ricordiamo che la maggior parte dei rifugiati fugge proprio dal terrore e dalla violenza di Daesh.

Noi socialisti restiamo critici e dubbiosi nei confronti dell’accordo con la Turchia. In tema di rifugiati le regole sono chiare: abbiamo il dovere di accogliere accordando protezione internazionale a chi ne ha visibilmente diritto. Possiamo discutere di come accogliere queste persone (e le regole di Dublino vanno cambiate) ma non se accoglierle: negare protezione internazionale a chi ne ha visibilmente diritto è opzione morale inaccettabile, è violazione del diritto internazionale.

Non permettiamo che la crisi dei migranti faccia vacillare l’Unione Europea e le faccia perdere la sua anima. La chiusura di Schengen da parte di alcuni Stati rappresenta un fallimento per tutti che, oltre ad avere pesanti ripercussioni negative sull’economia,   mette in discussione quello che è l’atto fondante più tangibile dell’unità europea stessa.

Ultimo tema l’economia: voglio ricordare che l’Italia è il Paese che più ha usufruito del Piano Junker con 29 tra accordi di finanziamento e progetti per 1,7 miliardi di risorse, che ne mobiliteranno molte di più. Un primo passo ma non basta. Troppo a lungo è durata la soggezione alle politiche di austerità, che non solo non sono state efficaci ma hanno peggiorato la situazione in molti Paesi: facciamo una inversione a U, sostituiamole con politiche a favore della crescita senza trascurare la disciplina di bilancio.