Atto Camera
Risoluzione in Assemblea 6-00021
presentato da
LOCATELLI Pia Elda
testo di
Martedì 25 giugno 2013, seduta n. 40
La Camera,
premesso che:
alla fine del mese scorso il presidente Herman Van Rompuy ha inviato una lettera ai membri del Consiglio europeo che, anticipando i temi dell’ordine del giorno per l’incontro del 27-28 giugno, richiamava l’attenzione degli stessi sul tema della disoccupazione giovanile;
l’ordine del giorno del Consiglio sarà incentrato sulla politica economica e di bilancio, in particolare sull’impegno per ulteriori progressi relativi agli obiettivi per uscire dalla crisi: le conclusioni del semestre europeo di quest’anno con riferimento al coordinamento della politica economica e di bilancio degli Stati membri; la valutazione degli sforzi per favorire la competitività, l’occupazione e la crescita, con un accento particolare sulle iniziative per promuovere l’occupazione giovanile e il finanziamento dell’economia; i progressi nel completamento dell’unione economica e monetaria dell’Unione europea, in particolare l’unione bancaria;
il Governo italiano, rispettando il vincolo del 3 per cento del disavanzo e uscendo quindi dalla procedura dei disavanzi eccessivi, è nella condizione di presentarsi al Consiglio europeo con le carte in ordine e potrà avere più peso;
questo Governo è nato con una forte caratterizzazione europeista, in particolare il Presidente del Consiglio nell’enunciazione del programma di governo aveva affermato che: «…l’Europa così com’è oggi non va bene, deve trovare nuove motivazioni e cambiamenti significativi…»;
la missione affidata ai Ministri competenti, in particolare Bonino e Moavero, era, fra le altre, l’allentamento graduale del rigore per favorire e sostenere la crescita;
il tasso di disoccupazione giovanile ha raggiunto il 40 per cento e che il tasso di occupazione femminile del 47 per cento continua a relegare il nostro Paese agli ultimi posti nella classifica europea;
per un Governo che ha definito l’Europa «la nostra stella polare», l’obiettivo non può che essere più Europa, riprendendo il cammino interrotto del progetto dei padri fondatori che prevedeva la costruzione degli Stati Uniti d’Europa, così come la Costituzione di Filadelfia del 1787 aveva dato vita agli Stati Uniti d’America,
impegna il Governo:
a richiedere che gli investimenti destinati all’occupazione giovanile e femminile siano esclusi del calcolo del deficit annuale del 3 per cento;
ad assumere iniziative affinché, in collaborazione con gli altri governi che condividono con il nostro Paese la necessità di nuove politiche capaci di coniugare crescita e disciplina di bilancio, si avvii un cambio di passo che porti a dar vita ad una Unione della solidarietà, determinando un nuovo clima in cui le regole della democrazia europea siano terreno fertile perché le persone, le comunità, i governi agiscano responsabilmente e solidarmente gli uni verso gli altri;
ad adoperarsi, nelle sedi proprie, al fine di riavviare il processo nella direzione dell’integrazione verticale attraverso il rafforzamento del potere sovranazionale, che è stato improvvidamente abbandonato all’inizio degli anni novanta, con il risultato che gli Stati si sono trovati molto più vincolati di quanto non accada in nessuna organizzazione federale, pur in assenza di un livello federale che assuma la responsabilità politica delle decisioni.
(6-00021) «Locatelli, Di Lello, Di Gioia, Pastorelli».