4 dicembre 2014 Nel quindicesimo anniversario della scomparsa di Nilde Iotti
Della sua biografia e delle battaglie politiche di Nilde Iotti è già stato detto tutto e allora vorrei sottolineare tre suoi primati: la prima donna Presidente della Camera; la prima donna a ricevere una mandato esplorativo per formare il Governo; soprattutto la prima donna pubblica che ha osato sfidare il perbenismo e l’ipocrisia, vivendo la sua storia d’amore con coraggio dentro il partito e fuori dal partito. Ci dimentichiamo troppo spesso queste cose nelle celebrazioni e io ho voluto ricordarlo. E poi la Presidente della Camera più longeva. Oggi la celebriamo qui in aula ma voglio ricordare a tutti che proprio dentro il Parlamento oggi, alle 16, nella Sala Aldo Moro, la Fondazione Nilde Iotti organizza un convegno e vi chiediamo di partecipare tutti quanti. La celebriamo con un convegno che riassume nel titolo il suo modo, il modo di fare politica, di essere politica di Nilde Iotti: «Nilde Iotti e l’eleganza della politica». Un’eleganza che ci manca, ci manca nella nostra aula e ci manca nel mondo della politica al di là delle battaglie e delle lotte politiche e delle contrapposizioni. Questa eleganza, che ha caratterizzato tutta la sua vita, non le ha fatto però dimenticare la quotidianità e la durezza della vita delle donne e allora voglio citare una sua frase che si trova proprio nella home page della Fondazione Nilde Iotti. «Dobbiamo rendere più umani i tempi del lavoro, gli orari della città, il ritmo della vita, dobbiamo fare entrare nella politica l’esperienza quotidiana della vita, le piccole cosa dell’esistenza, costringendo tutti – uomini politici, ministri, economisti, amministratori locali – a fare finalmente i conti con la vita concreta delle donne». Per questo noi continuiamo ad essere grate a Nilde Iotti