Promuovere il ruolo delle donne nella prevenzione dei conflitti e nelle mediazioni per risolverli. Questo l’obiettivo del “Mediterranean Women Mediators Network” lanciato oggi a Roma dal ministero degli Esteri in cooperazione con l’Istituto affari internazionali e con Women in International Security Italy. Nel 2000 il Consiglio di Sicurezza dell’Onu adottò una risoluzione, la 1325, che punta a incrementare il contributo femminile alla risoluzione dei conflitti e alle mediazioni e nella legge di stabilità dello scorso anno, grazie a un emendamento presentato da Pia Locatelli, è stato finanziato il piano di azione per attuare la risoluzione 1 milione di euro per l’anno 2017 e 500.000 euro per ciascuno degli anni 2018 e 2019. A gennaio di quest’anno l’Italia è entrata a far parte del Consiglio di sicurezza con l’obbiettivo di rafforzare la spinta a “costruire una pace per il domani”. Uno degli obiettivi di questa presenza è appunto rafforzare il ruolo delle donne.
“Il negoziato e la mediazione a volte possono apparire la via dei deboli, di coloro i quali non hanno forza per imporre la loro opinione, ma invece è esattamente il contrario, è la leva virtù dei forti che cercano un punto d’incontro anziché di scontro. La Rete delle donne mediatrici è un nuovo alleato.” ha detto il ministro degli Esteri Angelino Alfano intervenendo alla conferenza di fondazione alla Farnesina.
Dopo l’intervento introduttivo del Ministro Alfano, sono intervenuti – moderati dall’On. Lia Quartapelle, Presidente del Board onorario di WIIS Italia – l’Amb. Giansanti, il Vice Direttore Esecutivo di UNWOMEN, Yannick Glemarec, la Direttrice dello IAI, Nathalie Tocci, e il Presidente di WIIS, Irene Fellin.
All’evento hanno partecipato, oltre alle 47 donne mediatrici che costituiscono il primo nucleo del network, le Rappresentanze Diplomatiche dei Paesi di origine delle donne mediatrici (Albania, Algeria, Andorra, Bosnia-Erzegovina, Croazia, Cipro, Egitto, Francia, Giordania, Grecia, Israele, Italia, Libano, Libia, malta, Marocco, Monaco, Montenegro, Palestina, Portogallo, San Marino, Slovenia, Spagna, Tunisia, Turchia), esponenti del mondo accademico, esperti in materia di mediazione e sull’Agenda Donne, Pace e Sicurezza.