Dichiarazione di voto
Questo provvedimento, che si propone di impedire il sostegno finanziario a imprese che producono mine antiuomo. Purtroppo sono ancora molti, troppi gli istituti bancari, anche italiani, che finanziano la produzione all’estero di mine antiuomo e di bombe cluster, per un giro di affari che negli ultimi cinque anni ha portato ad investimenti che sfiorano i trenta miliardi di dollari.
L’Italia, che fino agli anni ’90 vantava il triste primato di essere tra i principali produttori mondiali prosegue in un percorso virtuoso, avviato nel 1997 con l’approvazione della legge che stabilisce il divieto di uso di ogni tipo di mina antipersona e ne vieta la ricerca tecnologica, la fabbricazione, la vendita, la cessione, l’esportazione e l’importazione.
In seguito il nostro Paese ha svolto un ruolo da protagonista nell’opera di bonifica dei residuati bellici e ha istituito, con la legge n. 58 del 2001, il Fondo per lo sminamento umanitario per realizzare programmi integrati relativi allo sminamento.
Eppure, nonostante le iniziative internazionali sottoscritte dall’80% dei Paesi del mondo, le mine continuano a uccidere, mutilare, rendere cieche, sorde, storpie migliaia di persone che vivono in Paesi in guerra e anche nei Paesi dove la guerra non c’è più perché le mine restano fino a che non si fa azione di sminamento
E’ incredibile quanto “poco” costi produrre una mina (7 euro) se confrontato con il costo dell’azione di sminamento (5000 euro). E le persone continuano a morire. Nel 2015 si calcola siano rimaste ferite o uccise da mine antiuomo 18 persone al giorno per un totale di 6500 vittime.
Si parla di mine anti-uomo ma le vittime sono prevalentemente bambine, bambini, anziani, donne che camminano in campi minati alla ricerca di cibo, di acqua…. Vengono chiamati “effetti collaterali”, come ci ricorda la Campagna Nazionale Contro le Mine ONLUS. Non possiamo tollerare nessuna complicità nei confronti di chi promuove questa strage e voteremo convintamente a favore del provvedimento.