PROPOSTA DI LEGGE
d’iniziativa dei deputati
DI LELLO, DI GIOIA, LOCATELLI, PASTORELLI
Disposizioni per l’estensione delle misure di protezione sociale e dei diritti sindacali ai lavoratori impiegati con contratti di collaborazione a progetto
Presentata il 4 giugno 2013
Onorevoli Colleghi! La recessione mondiale, provocata dalla crisi della finanza globale, ha investito la nostra economia e il suo sistema produttivo con drammatiche conseguenze sociali, in primo luogo nei confronti dei ceti deboli, provocando un incremento della disoccupazione, specie giovanile.
In questo drammatico scenario si inserisce la diffusione del lavoro precarizzato, con contratti flessibili e atipici, cresciuto in termini esponenziali nel Mezzogiorno ma sviluppatosi anche al nord.
In particolare sono i cosiddetti «lavoratori atipici» o «parasubordinati», quelli con «contratto a progetto» di cui agli articoli 61 e seguenti del decreto legislativo 10 settembre 2003, n. 276, emersi a partire dalla riforma previdenziale del 1995 che ha reso obbligatoria la loro iscrizione a una gestione separata presso l’Istituto nazionale della previdenza sociale (INPS) oppure ad altre casse professionali, a risentire del negativo quadro sociale del nostro Paese.
Questa proposta di legge prevede l’inclusione dei lavoratori a progetto, titolari di partita dell’imposta sul valore aggiunto (IVA) fino a un reddito di 25.000 euro, nelle tutele sociali garantite ai lavoratori subordinati.
In specie, l’assicurazione sociale per l’impiego (ASPI), istituita dalla legge n. 92 del 2012, con cui il legislatore ha inteso riorganizzare in una disciplina unica istituti che, pur avendo origine da uno stesso evento – la perdita del posto di lavoro – avevano trattamenti di sostegno al reddito differenti: indennità di disoccupazione, cassa integrazione guadagni straordinaria, indennità di mobilità, sia per l’ambito di applicazione che per la durata e per gli importi.
La proposta di legge prevede l’estensione delle tutele in materia di genitorialità ai lavoratori a progetto per consentire anche a essi di promuovere «una cultura di maggiore condivisione dei compiti di cura dei figli all’interno della coppia e per favorire la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro», nonché in materia di malattia e di assegni familiari.
La proposta di legge inoltre estende alcuni articoli della legge 20 maggio 1970, n. 300, recante lo Statuto dei diritti dei lavoratori, ai lavoratori a progetto e in particolare quelli che trattano i diritti di informazione dei contratti collettivi nazionali di lavoro, delle informazioni relative alla tutela e alla sicurezza sul lavoro.
Le risorse per tali prestazioni saranno reperite dallo Stato anche attraverso risparmi di spesa in altri settori e concorreranno anche le imprese che accederanno agli ammortizzatori sociali, nella misura ridotta del 30 per cento per il primo anno. Il relativo fondo sarà alimentato con 250 milioni di euro per l’anno 2013, e con 300 milioni di euro per ciascuno degli anni 2014 e 2015.
PROPOSTA DI LEGGE
Art. 1.
(Istituzione di un fondo per il sostegno dei lavoratori precari).
Art. 2.
(Risorse finanziarie).
Art. 3.
(Estensione delle tutele sociali).
Art. 4.
(Privilegi).
«5-quater) i compensi dovuti ai prestatori di attività lavorative con carattere di continuità, non riconducibili alla tipologia del rapporto di lavoro subordinato».
Art. 5.
(Diritti sindacali, pari opportunità e sicurezza sul lavoro).
a progetto ai sensi degli articoli 61 e seguenti del decreto legislativo 10 settembre 2003, n. 276, e successive modificazioni, si applicano le seguenti disposizioni: