8 settembre 2015 In merito al trattamento di 69 migranti nigeriane
Vorrei richiamare l’attenzione dell’Aula, ma soprattutto quella del Ministro dell’interno, sul caso di 69 donne protagoniste di un salvataggio nel Mediterraneo. Era la metà di luglio e si trattava di donne di presunta cittadinanza nigeriana, provenienti dalle coste libiche. Queste donne – per fortuna, salvate – sarebbero state immediatamente indirizzate nei centri di prima accoglienza di Lampedusa, Pozzallo, Augusta. A tutte loro – tre sono in evidente stato di gravidanza – sarebbe stato notificato un decreto di respingimento immediatamente dopo la loro fotosegnalazione. Sono state poi trasferite al centro di identificazione ed espulsione di Ponte Galeria per essere rimpatriate dalla frontiera di Roma Fiumicino.
Secondo quanto raccolto da alcuni esponenti della campagna «LasciateCIEntrare», a tutte queste cittadine nigeriane è stato convalidato il provvedimento di trasferimento senza prendere in considerazione, né la loro condizione fisica, né il motivo del viaggio attraverso il Mediterraneo, viaggio, tra l’altro, offerto dalle reti di tratta dei migranti presenti in Nigeria e in Libia. Non solo, non avrebbero ricevuto informazioni sui loro diritti né informazioni necessarie per fare eventualmente richiesta di protezione in Italia. Abbiamo predisposto e inoltrato agli uffici, proprio tra ieri e oggi, un’interpellanza urgente al Ministro dell’interno su questi fatti. E voglio richiamare l’attenzione delle istituzioni su questi fatti, ma soprattutto sulle urgenze di un intervento perché non vorrei che i diritti di queste donne, già vittime di abusi, venissero ulteriormente negati.