“Come socialista sono davvero contenta di questa proposta di legge, che in Senato è stata presentata come secondo firmatario dal segretario del PSI Riccardo Nencini. Sono intervenuta due volte in quest’aula per commemorare Giacomo Matteotti, martire socialista che nel suo ultimo intervento in quest’Aula ebbe il coraggio, lui solo, di contestare le elezioni che avevano visto vittorioso il Partito fascista. Era il 30 maggio 1924; dieci giorni dopo, il 10 giugno, fu rapito ed ucciso. In quelle occasioni sottolineai che Il brutale assassinio fascista fece di Matteotti un eroe, ma paradossalmente fece passare in secondo piano le sue idee e le sue battaglie politiche. I suoi scritti, i suoi discorsi in Parlamento, per lui il luogo centrale di tutta l’azione politica, e il suo pensiero restano tutt’oggi sconosciuti ai più”. Lo afferma Pia Locatelli intervenendo alla Camera per dichiarazione di voto sulla proposta di legge, già approvata dal Senato, per preservare la memoria di Giacomo Matteotti e di Giuseppe Mazzini.
“Oggi questa proposta di legge – ha aggiunto – è volta a colmare questa lacuna: grazie a questo provvedimento la sua casa a Fratta Polesine diventa monumento nazionale e il Fondo stanziato presso la Presidenza del Consiglio servirà a finanziare i progetti come l’erogazione di borse di studio, la digitalizzazione, il riordino, l’inventario di materiale bibliografico e archivistico di rilevante valore culturale, pubblicazioni inedite, iniziative didattiche formative da svolgersi in collaborazione con il MiUR e coinvolgendo direttamente gli istituti scolastici dell’intero territorio nazionale.
E sono lieta che la proposta di legge sia partita dal Pd, il partito figlio anche di quel PCI che non ha mai amato Matteotti, mal digerendo pienamente il fatto che il primo eroe dell’antifascismo fu un socialista che non si faceva sovietizzare, un pellegrino del nulla, come lo definì Gramsci.
Un’iniziativa che ha dunque il valore di un risarcimento storico, ma rappresenta soprattutto per le giovani generazioni uno stimolo alla conoscenza della bella politica, troppo spesso minata e infangata dal populismo e dai movimenti antipartitici, e alla difesa della democrazia. Oggi più che mai necessaria”.