16 maggio 2014 Elementi ed iniziative in relazione a manifestazioni di ispirazione neofascista previste a Rovetta e a Lovere, in provincia di Bergamo, il 24 e 25 maggio n. 2-00541 Locatelli (Urgente)
Signor Presidente, intanto questa interpellanza è fatta a nome del collega Misiani e mio, quindi è un’interpellanza a doppia firma. Voglio raccontare rapidamente un episodio familiare per spiegare meglio lo spirito che mi ha indotto a presentare questa interpellanza. È un episodio di famiglia: quando ero bambina, nostro papà ci raccontava le storie, ci raccontava le storie della ritirata di Russia, perché lui era un alpino della divisione «Julia», ci parlava della sua attività partigiana, era uno dei giovani dell’oratorio coordinati da «Dami», Don Antonio Milesi, e ci raccontava anche dei giorni convulsi attorno al 25 aprile, e l’episodio si riferisce proprio a quei giorni.
Ci raccontava che un gruppetto di fascisti si trovava nelle carceri, era una stanzetta di fronte alle scuole elementari di Villa d’Almè, dovevano essere trasferiti nel carcere Sant’Agata di Bergamo per essere giudicati e i partigiani, alcuni partigiani, decisero che, nella fase di trasferimento, questi fascisti dovevano essere giustiziati, che doveva essere fatta giustizia sommaria, però, per loro, è giustizia. Mio padre – uno di loro – si oppose. Si oppose fermamente e decise che avrebbe scortato questo convoglio da Villa d’Almè alle carceri di Bergamo per impedire una giustizia sommaria a favore di una giustizia giusta. Questi fascisti vennero trasferiti a Bergamo, ebbero un giusto processo e credo vennero condannati.
Ecco, mio padre mi ha insegnato che bisogna rispettare le regole, avere il senso delle istituzioni ed essere garantisti, sempre. Era una persona autorevole, già da giovane, aveva poco più di trent’anni, fu il primo sindaco dopo la liberazione e rimase sindaco, democristiano, per sedici anni. È un episodio e ci furono tanti episodi con tante luci e alcune ombre, e le ombre sono anche l’episodio di Rovetta, dove quarantatré fascisti furono giustiziati secondo questa giustizia sommaria da alcuni partigiani di Rovetta.
Un episodio triste, però questa tristezza di episodio non autorizza né giustifica adunate, revival fascisti, che, invece, hanno luogo da quasi vent’anni a questa parte, sia a Rovetta, che a Lovere, un altro paese vicino dove un episodio di giustizia sommaria fu fatto.
È dal 1986 che si fanno questi raduni e non sono mai stati impediti. Noi chiediamo che vengano impediti per rispettare le regole del nostro ordinamento e per rispettare la nostra Costituzione. Quest’anno c’è una ragione in più: la coincidenza con le elezioni locali, con le amministrative, e con le elezioni europee. Allora, noi interpelliamo il Ministro, il Governo, perché ci dica cosa intende fare per – sperabilmente – impedire che questa adunata avvenga.