giovedì 7 Luglio 2016

Legge quadro sulle Missioni internazionali


 

Dichiarazione di voto

Nella discussione generale il relatore Manciulli si è giustamente limitato a segnalare le modifiche introdotte dal Senato e ha fatto riferimento all’articolo 1, comma 3, che richiama la risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, n. 1325 dell’ottobre 2000, su donne, pace e sicurezza. Nel passaggio al Senato il testo era stato modificato preferendo riassumere in forma generica le sei risoluzioni che hanno fatto seguito alla risoluzione n° 1325, rispetto ad una indicazione puntuale delle stesse, banalizzando, a me pare, la materia. Le Commissioni della Camera sono nuovamente intervenute, ripristinando il testo approvato in prima lettura, in quanto più consono a valorizzare la proposta specifica di ogni risoluzione rispetto ad una questione diventata di rilievo essenziale per la soluzione delle crisi internazionali.

Per evidenziare la portata del tema in questione, uso le parole di Margot Wallstrom, per anni Rappresentante Speciale delle Nazioni Unite per i crimini sessuali in situazioni di conflitto, ora ministra degli esteri del governo svedese: “E’ diventato più pericoloso essere una donna che va ad attingere l’acqua o che va a raccogliere la legna da ardere che essere combattente al fronte.”

La stragrande maggioranza delle vittime odierne si riscontrano tra i civili, per lo più donne e bambini e bambine. In particolare le donne sono esposte a gravi forme di violenza sessuale, a volte o spesso messe in atto in modo sistematico per ottenere obiettivi militari o politici. Gli stupri etnici nella ex- Iugoslavia, per ricordare un tragedia a noi geograficamente vicina, ne sono l’esempio emblematico.

Questo è la ragione della riproposizione dell’emendamento e ancora una volta ringrazio colleghe e colleghi per averlo accolto. Le sintesi, in questo caso sono fuori luogo. Ovviamente la componente socialista voterà a favore della legge quadro.