martedì 21 Gennaio 2014

Legge elettorale e Democrazia Paritaria


“Qualsiasi sistema elettorale prevalga, deve prevedere norme antidiscriminatorie per consentire la piena partecipazione delle donne alla vita delle Istituzioni”. Questo il punto fermo su cui hanno lavorato e si sono ritrovate le deputate di diversi gruppi politici, in un’alleanza trasversale senza precedenti che vede coinvolte anche le maggiori associazioni femminili, dal’Udi (Unione donne italiane) a Snoq (Se non ora quando), e esponenti dell’accordo di azione comune per la democrazia paritaria.
E così, mentre i partiti litigano e discutono tra di loro, ma anche al loro interno, le donne del parlamento fanno rete e individuano alcuni paletti per far sì che la nuova legge elettorale rispetti l’articolo 51 della Costituzione, che stabilisce pari opportunità di accesso alle cariche elettive, e l’articolo 3 che dice di eliminare gli ostacoli alla parità.
Lo hanno ribadito Roberta Agostini (Pd), Titti Di Salvo (Sel), Elena Centemero (Fi), Dorina Bianchi (Ncd), Irene Tinagli (Sc), Gea Schirò (Pi) e la socialista Pia Locatelli, che, nel corso di una conferenza stampa alla Camera, hanno assunto l’impegno a portare avanti una battaglia comune non solo per le quote, ma anche per quelle misure di “contorno”, come la necessità di prevedere un accesso paritario ai media e alle risorse, perché, “la presenza delle donne nelle assemblee elettive non è solo un fatto di democrazia, ma di qualità della democrazia”.

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