mercoledì 27 Aprile 2016

Legge di delegazione europea 2015


Intervengo a titolo personale per condividere con l’Aula una profonda preoccupazione e una raccomandazione.

Mai come oggi la Casa europea, nata sugli ideali di democrazia, libertà e accoglienza dei padri fondatori, vede tremare le sue fondamenta.

La comunità che ha sancito la libertà di circolazione delle merci, ma soprattutto delle persone, oggi si sta chiudendo in se stessa, innalza muri e barriere e invece di accogliere chi scappa da guerre e dalla violenza, respinge. E’ di ieri l’orribile voto alla Camera dei Comuni del Regno Unito che ha bocciato il provvedimento che prevedeva di accogliere tremila bambini siriani, soli o rimasti orfani, condannandoli a restare nel Centro di accoglienza di Calais. E’ di oggi la conferma della decisione unilaterale di chiudere il Brennero. Non è questa la nostra Europa, un’Europa dove sono sempre più presenti derive razziste e xenofobe.

Noi che crediamo all’ Europa e ai suoi valori fondanti dobbiamo tenere a mente la lezione che ci è venuta dall’Austria domenica scorsa: è sbagliato rincorrere i voti facili, che comunque non raccoglieremmo perché l’originale è sempre preferito alla copia. L’Italia fino ad oggi è rimasta fedele allo spirito originario e la messa a punto del “migration compact” proposto ai 28 può contribuire a gestire efficacemente i flussi migratori rimanendo coerenti all’Europa delle origini. Questa nostra iniziativa è motivo di orgoglio, andiamo avanti su questa strada senza mai deragliare.