PROPOSTA DI LEGGE
d’iniziativa dei deputati
DISTASO, GINEFRA, FITTO, DI GIOIA, GRASSI, PIZZOLANTE, MATARRESE, PIEPOLI, FUCCI, CHIARELLI, LATRONICO, MARTI, PICCOLI NARDELLI, DI LELLO, LOCATELLI, PASTORELLI
Istituzione del «Premio biennale di ricerca Giuseppe Di Vagno» e disposizioni per il potenziamento della biblioteca e dell’archivio storico della Fondazione Di Vagno, per la conservazione della memoria del deputato socialista assassinato il 25 settembre 1921
Presentata il 29 maggio 2013
Onorevoli Colleghi! Il 21 settembre 1921 fu assassinato a Mola di Bari, da una squadra fascista, il deputato socialista Giuseppe Di Vagno (1889-1921), nato a Conversano in provincia di Bari, che Turati soprannominò «il gigante buono».
Eletto per la prima volta alla Camera dei deputati il 15 maggio 1921, Giuseppe Di Vagno, indicato dopo la caduta del fascismo anche «l’oscuro Matteotti di Puglia», è stato il primo parlamentare della storia d’Italia vittima della violenza politica.
Attualmente la Fondazione che porta il suo nome persegue, in memoria del leader politico scomparso novanta anni fa, numerose iniziative aventi finalità di solidarietà sociale nel campo della promozione, della tutela e della valorizzazione di interesse storico, politico e culturale. Tale Fondazione si ispira alla grande tradizione socialista, democratica e antifascista italiana, adottando il pluralismo delle culture politiche nelle sue attività di ricerca storica e promozione culturale.
È importante ricordare che tra i soci ordinari della Fondazione Di Vagno vi sono, fra gli altri, numerosi enti territoriali e locali pugliesi, come la regione Puglia, la provincia di Bari, la provincia di Lecce e la provincia di Foggia, i comuni di Bari, Barletta, Mola di Bari (Bari), Noci (Bari), Gioia del Colle (Bari), Castellana Grotte (Bari) e Ostuni (Brindisi), oltre al comune di Conversano (Bari), che in qualità di socio cofondatore assicura la sede.
La Fondazione, attraverso il sostegno della famiglia Di Vagno, ha istituito un Premio per la ricerca su temi attinenti alla storia e alla cultura, con riferimento alla Puglia del XX secolo, ricordando le «battaglie» politiche sostenute da Giuseppe Di Vagno, ovvero i conflitti e le lotte politiche del socialismo e del Mezzogiorno, nonché i cambiamenti istituzionali.
Il Premio, attualmente dell’importo di 2.500 euro, è riservato a giovani studiosi meridionali dell’età massima di 32 anni, per un lavoro di ricerca inedito o in corso di pubblicazione, sebbene la cifra appaia certamente non soddisfacente per consentire a un giovane ricercatore di dedicarsi con impegno allo studio di uno degli argomenti oggetto del bando.
Pertanto si evidenzia la necessità, attraverso la presente proposta di legge, di ricordare la figura e il sacrificio del giovane parlamentare assassinato, con l’istituzione, d’intesa con la Presidenza del Consiglio dei ministri, del «Premio biennale di ricerca Giuseppe Di Vagno».
Il Premio, che sarà assegnato attraverso un bando proposto dalla Fondazione Di Vagno e approvato dalla Presidenza del Consiglio dei ministri, pari a 40.000 euro, rappresenta un giusto tributo alla memoria dell’ex deputato e intellettuale meridionale, il cui pensiero storico e politico, ma soprattutto il sacrificio, rimangono tuttora di attuale ricordo e costituiscono riferimento ideale per approfondire lo studio del socialismo nel XXI secolo.
Il Comitato scientifico, nominato dalla Presidenza del Consiglio dei ministri, su proposta della Fondazione Di Vagno, sarà composto da tre componenti scelti fra storici e studiosi di scienza politica.
La giuria sarà composta da cinque membri, presieduta dal presidente pro tempore della Fondazione Di Vagno, e comprenderà tre studiosi di storia contemporanea e un rappresentante della Presidenza del Consiglio dei ministri.
È inoltre previsto un contributo una tantum pari a 100.000 euro, per il riordinamento, la catalogazione degli inventari, il potenziamento, l’automazione, l’informatizzazione e la dotazione di risorse umane, nonché per la definitiva apertura al pubblico della biblioteca e dell’archivio storico della memoria democratica della Puglia, entrambi collocati nella sede della Fondazione.
A conferma del prestigio e dell’importanza che riveste la Fondazione Di Vagno, (inserita nella tabella triennale del Ministero per i beni e le attività culturali) per le attività di ricerca storica e di promozione culturale che svolge da anni, è importante ribadire le strutture delle quali essa si avvale:
1) un archivio cartaceo che raccoglie trentacinque fondi di uomini politici, non solo socialisti, della Puglia del XX secolo;
2) un archivio di audiovisivi contenente documenti sonori e filmati molto rari;
3) un archivio di testimonianze orali tuttora in fieri, contenente circa 60 interviste di personaggi della politica pugliese, alcuni deceduti, per oltre 300 ore di registrazione, pubblicate in estratto nel volume «Pietre e parole», a cura di G. Mastroleo e C. Tortosa (Progedit editore, 2008).
Gli archivi e la biblioteca, che rappresentano un esempio unico nel Mezzogiorno e sono destinati allo studio della storia contemporanea con riferimento al movimento socialista nazionale e internazionale, nonché alla storia sindacale, sono entrambi meritevoli di sostegno per il potenziamento e il completamento dell’informatizzazione e dell’automatizzazione, nonché per l’apertura permanente alla pubblica fruizione.
Inoltre è importante ricordare come la biblioteca della Fondazione Di Vagno sia stata dichiarata, con provvedimento dalla regione Puglia, istituzione di interesse locale mentre l’archivio storico, sostenuto dalla soprintendenza archivistica per la Puglia, con determinazione n. 156 del 2005 della regione Puglia, è stato ammesso ai benefìci dell’accordo quadro tra la regione Puglia e il Ministero per i beni e
le attività culturali ed è stato dichiarato di notevole interesse storico.
Si ritiene utile ricordare, infine, che la Camera dei deputati ha pubblicato a sua cura i seguenti volumi:
1) Giuseppe Di Vagno «Documenti e testimonianze» (volume 1), edito nel 2004, prefazione di Pier Ferdinando Casini;
2) Giuseppe Di Vagno «Scritti ed interventi 1914-1921» edito nel 2006, prefazione di Fausto Bertinotti.
3) «Il processo Di Vagno. Un delitto impunito fra fascismo e democrazia», edito nel 2011, che contiene la ricerca storica condotta dalla Fondazione sugli atti del processo sull’assassinio, celebratosi tra il 1921-1923 e il 1944-1948 e conclusosi definitivamente con l’impunità degli assassini; la prefazione di Gianfranco Fini e della professoressa Simona Colarizi.
In definitiva, la presente proposta di legge intende ricordare una figura storica del meridionalismo italiano, quale è stato Giuseppe Di Vagno, primo parlamentare italiano vittima del fascismo, attraverso l’istituzione del «Premio biennale di ricerca» intitolato al leader socialista pugliese assassinato in modo da ricordarne la figura anche per un esame del socialismo del XXI secolo.
PROPOSTA DI LEGGE
Art. 1.
(Istituzione del «Premio biennale di ricerca Giuseppe Di Vagno»).
democratica pugliese, collocati nella sede della Fondazione.
Art. 2.
(Comitato scientifico).
Art. 3.
(Giuria).
Art. 4.
(Copertura finanziaria).
La Camera dei deputati ed il Senato della Repubblica hanno
approvato;
IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
Promulga
la seguente legge:
Art. 1
Istituzione del «Premio biennale di ricerca Giuseppe Di Vagno»
ricerca Giuseppe Di Vagno», di seguito denominato «Premio Di Vagno»,
intitolato alla memoria del deputato vittima del fascismo, caduto per
affermare ideali di democrazia, di liberta’, di giustizia, di
solidarieta’, di pace e contro la violenza politica.
alla presenza di un delegato della Presidenza del Consiglio dei
ministri; la prima assegnazione e’ fissata il 25 settembre 2015.
ente responsabile per la redazione del bando, che dovra’ ispirarsi a
criteri, procedure e modalita’ basati sui principi di meritocrazia e
trasparenza, e per ogni altra formalita’ connessa la Fondazione
Giuseppe Di Vagno, che agisce sotto la vigilanza del Ministero dei
beni e delle attivita’ culturali e del turismo.
cui all’articolo 3. Al fine di favorire il rispetto dei principi di
trasparenza, imparzialita’ e meritocrazia, le valutazioni svolte e i
criteri adottati per la selezione dei vincitori sono resi pubblici,
anche con la pubblicazione nel sito internet del Ministero dei beni e
delle attivita’ culturali e del turismo.
Fondazione Giuseppe Di Vagno e’ comunque attribuita la facolta’ di
decidere se ripartire tale somma in piu’ premi erogabili secondo
criteri di merito.
Giuseppe Di Vagno e’ concesso un contributo straordinario una tantum,
per l’anno 2015, pari a 100.000 euro per la riorganizzazione, la
redazione degli inventari, il potenziamento, l’automazione,
l’informatizzazione e la dotazione di risorse umane, nonche’ per la
definitiva e permanente apertura al pubblico della biblioteca e
dell’archivio storico della memoria democratica pugliese, collocati
nella sede della Fondazione. La Fondazione Giuseppe Di Vagno adotta
ogni strumento per garantire l’accessibilita’ totale, anche
attraverso la pubblicazione on line, delle informazioni concernenti
ogni aspetto dell’organizzazione e dell’utilizzo delle risorse per il
perseguimento delle finalita’ di cui al precedente periodo, allo
scopo di favorire forme diffuse di controllo del rispetto dei
principi di buon andamento e di trasparenza.
articoli 2 e 3 non percepiscono compensi, gettoni di presenza,
rimborsi di spese o altri emolumenti.