16 maggio 2014 Mozione Giancarlo Giorgetti ed altri n. 1-00439: Iniziative in relazione all’operazione Mare Nostrum e al rafforzamento dei controlli alle frontiere
La ringrazio, signor Presidente. 19 mila vite umane salvate: è questo il risultato dell’operazione Mare Nostrum, avviata lo scorso 18 ottobre dopo il drammatico naufragio di Lampedusa. Basterebbe questo dato per mettere a tacere quanti sostengono che l’operazione vada sospesa. I recenti drammatici episodi confermano che essa non solo non va messa in discussione, ma, al contrario, va mantenuta e potenziata con l’aiuto dell’Agenzia europea Frontex.
I migranti non arrivano nelle nostre coste perché sanno che verranno salvati, come sostengono coloro che vorrebbero chiudere Mare Nostrum, ma perché non hanno altra scelta. Gli sconvolgimenti politici avvenuti in Africa dopo la cosiddetta primavera araba e le guerre civili in Libia, Egitto e Siria sono la causa di un esodo ormai strutturale: scappano dalla guerra, dalle bombe, dalla violenza e dagli stupri, fuggono da Stati dove non c’è libertà, non c’è pane e non c’è giustizia, dove i diritti degli uomini e delle donne vengono sistematicamente calpestati.
Salvarli è la nostra priorità, questa è la vera emergenza. Da soli, però, non possiamo farcela e, per questo, nella nostra risoluzione, chiediamo al Governo di intraprendere ogni iniziativa affinché la sede di Frontex sia trasferita in Italia dalla Polonia; chiediamo di distribuire in maniera più equa ed equilibrata sui diversi porti del sud dell’Italia gli approdi delle unità navali di assistenza ai migranti; di garantire adeguate risorse da destinare ai comuni cui compete il compito di prima accoglienza e della successiva assistenza, istituendo un capitolo di spesa ad hoc anche per i minori; di adoperarsi perché dalla Commissione europea sia adottato ogni strumento opportuno a valutare e governare la nuova situazione creatasi alle frontiere italiane e mediterranee della UE, compresa la realizzazione di una conferenza sull’immigrazione per trovare, insieme, soluzioni condivise per rispondere in modo coordinato e corresponsabile all’emergenza umanitaria.
A tal fine abbiamo rivolto un appello al candidato del Partito del Socialismo Europeo alla presidenza della Commissione, l’attuale presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz, chiedendogli di assumere, una volta sperabilmente insediato, un preciso impegno in tal senso. L’appello gli è stato spedito l’altro ieri e questa mattina presto ci è giunta la sua risposta, con la quale dice di condividere la nostra preoccupazione e amarezza e con la quale dice che la gestione delle frontiere non è un affare di Lampedusa o della guardia costiera italiana, è responsabilità europea e, quindi, sempre Martin Schulz, assicura noi che la questione dell’immigrazione sta alta sull’agenda del suo programma come presidente della Commissione e condivide, anzi, dà il benvenuto alla nostra idea di una conferenza che analizzi le azioni necessarie, a livello di Unione europea, per mettere fine a questa situazione. Quindi, avremo una sponda anche da parte della Commissione europea.