Atto Camera
Interrogazione a risposta scritta 4-03004
presentato da
LOCATELLI Pia Elda
testo di
Giovedì 19 dicembre 2013, seduta n. 141
LOCATELLI, DI LELLO, DI GIOIA e PASTORELLI. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali . — Per sapere – premesso che:
in Italia, come emerge dalla lettura dei dati INAIL, ISTAT e INPS, presentati nel convegno «Mi Impegno per la Prevenzione» organizzato dalla CIIP (Consulta interassociativa italiana prevenzione) al Senato il 25 ottobre 2013, risultano non assicurate all’INAIL circa 8 milioni di persone che lavorano, pari a circa il 25 per cento del totale;
da alcuni studi di settore, risulta che questo dato comporta un aggravio di spese per lo Stato di circa 60 miliardi di euro all’anno;
di questi lavoratori, circa 5 milioni sono persone che, pur non lavorando «in nero», non sono assicurate all’INAIL e quindi non computate nelle statistiche sul numero di morti e infortuni sul lavoro e nemmeno su quelle riferenti alle malattie professionali;
infatti, i dati ISTAT indicano circa 23 milioni di occupati contro i circa 18 milioni di assicurati INAIL;
a questi si aggiungono circa 3 milioni e mezzo di lavoratori che offrono le loro prestazioni «in nero»;
quanto accaduto a Prato, con la morte dei lavoratori cinesi, costretti a condizione inumane di lavoro, ha riproposto la necessità di innalzare il livello di guardia sulle problematiche connesse al mondo del lavoro;
i lavoratori immigrati, ancor più di quelli italiani, sono costretti, a causa della crisi e della crescente disoccupazione, a sopportare condizioni di lavoro sempre più precarie e pericolose e ciò non può essere ammesso in un Paese civile;
su queste tematiche appare urgente e necessario attivare una stretta collaborazione tra Governo, sindacato, enti locali, forze dell’ordine ma anche associazioni imprenditoriali affinché si possa giungere all’obiettivo di restituire la giusta dignità al lavoro e ai lavoratori tutti;
conseguentemente, è necessario che dopo le commemorazioni per le vittime sul lavoro e le preoccupazioni, in più sedi espresse, sull’aumento degli infortuni e dei costi per lo Stato, si determini un cambiamento di rotta totale rispetto al sistema di controlli e di sicurezza nei posti di lavoro –:
quali siano le ultime informazioni sulle cause scatenanti l’incendio di Prato e sulle eventuali responsabilità finora emerse;
quanti e quali controlli siano stati effettuati negli ultimi cinque anni nella area di Prato e in Toscana da:
quale sia il numero e la qualificazione degli ispettori del lavoro della direzione provinciale del lavoro, vigili del fuoco, INPS, INAIL e il loro rapporto percentuale con le piante organiche previste;
quale sia l’andamento infortunistico e di malattie professionali degli ultimi dieci anni nella area di Prato e in Toscana;
quale sia l’andamento e gli esiti degli accertamenti giudiziari in materia di legalità e sicurezza sul lavoro degli ultimi dieci anni nella area di Prato e in Toscana e, in particolare in applicazione del decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231;
quali siano le verifiche effettuate sulla formazione e l’addestramento sul lavoro, ai sensi del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81 e in particolare, rispetto alla lingua veicolare utilizzata ai sensi del comma 13 dell’articolo 37 del decreto legislativo n. 81 del 2008;
quale sia la modifica del «tessuto produttivo» (numero dipendenti e nazionalità dei datori di lavoro) degli ultimi dieci anni nella area di Prato e in Toscana;
quanti decreti attuativi del decreto legislativo n. 81 del 2008, non siano ancora stati approvati a cinque anni dall’entrata in vigore del suddetto decreto e, in particolare, se siano stati predisposti e quali siano i tempi di entrata in vigore, in particolare dei seguenti provvedimenti:
se il Governo, d’intesa con le regioni, intenda assumere iniziative per verificare e sanzionare la violazione degli obblighi di formazione ai sensi del decreto legislativo n. 81 del 2008, relativamente a:
se il Governo, d’intesa con le regioni, intenda assumere iniziative per l’attivazione di «registri» – come già vigenti per i medici competenti di cui all’articolo 38 di pubblica conoscenza relativi ai seguenti soggetti previsti dal decreto legislativo n. 81 del 2008: