“Finalmente a Montecitorio c’è una sala dedicata alle donne! Era ora. Ho sempre provato un grosso disagio e anche un po’ di irritazione nell’attraversare i corridoi della Camera e vedere busti solo maschili: la galleria dei presidenti, quella dedicata ai primi ministri, ecc, come se le donne non fossero state madri, artefici e protagoniste della nostra Repubblica. Oggi, grazie alla presidente Laura Boldrini, si pone fine a questa discriminazione”. Lo ha detto Pia Locatelli in occasione dell’inaugurazione della “Sala delle donne”. Un atto di tributo, nell’anticamera della Sala della Regina di Montecitorio, alle donne che hanno fatto la storia della Repubblica. Nella Sala sono esposti i ritratti delle ventuno costituenti, delle prime dieci sindache elette nel corso delle elezioni amministrative del ’46, della prima presidente della Camera, Nilde Iotti, della prima ministra, Tina Anselmi, della prima presidente di Regione, Anna Nenna D’Antonio. Su una quarta parete sono esposti degli specchi che stanno a indicare le tre cariche ancora mai ricoperte da una donna: presidente della Repubblica, presidente del Senato, presidente del Consiglio dei ministri. Sotto gli specchi la scritta “Potresti essere tu la prima”.
“L’idea – spiega la presidente della Camera Laura Boldrini, nell’inaugurare la Sala delle Donne di Montecitorio – e’ nata dopo una visita al Parlamento svedese, e’ li’ che ho visto una ‘Women’s Room’. Uno spazio dedicato alle Donne autorevoli di quel Paese. Ho pensato che fosse una buona idea allestirne una anche qui in questo palazzo per valorizzare le prime Donne italiane delle istituzioni. Ed infatti, come potete notare girando per i corridoi di Montecitorio, ci sono soltanto busti di uomini. Autorevoli, per carita’, ma solo di uomini. Tranne uno: quello dedicato alla Presidente Iotti. E dire che di Donne nelle istituzioni, fin dai primi anni della nostra Repubblica, ce ne sono state eccome! Donne che hanno lasciato il segno. Mi riferisco, innanzitutto, alle 21 costituenti, le prime Donne elette dal popolo italiano nel giugno del ’46 come componenti dell’Assemblea che avrebbe dovuto scrivere la nostra Costituzione. Si puo’ dire che in quel 25 giugno del ’46, con il loro ingresso, entrano a Montecitorio simbolicamente e per la prima volta le migliaia di italiane che avevano lottato durante gli anni della guerra, alcune di loro anche prendendo parte alla Resistenza come avete sentito nel bellissimo racconto di Tina Anselmi. Ma a compiere quel passo il 25 giugno 1946 ci sono idealmente anche tutte le Donne che molti decenni prima, gia’ dalla fine dell’800, si erano battute per l’estensione del suffragio femminile: per il diritto di voto alle Donne, la madre di tutte le battaglie, attraverso la quale le italiane vengono finalmente riconosciute come soggetto sociale e politico. Il suffragio universale insomma e’ un punto di non ritorno, nel cammino di emancipazione e di liberazione delle italiane”
Guarda la fotogallery sul Corriere.it