giovedì 20 Marzo 2014

In ricordo di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin


20 marzo 2014 In ricordo di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin

 

 

Signor Presidente, nel parlare di Ilaria Alpi vorrei in primo luogo ricordare che il suo fu uno dei rarissimi casi di assunzioni alla RAI tramite concorso pubblico. Ilaria fu assunta non perché figlia di qualche potente, perché raccomandata, ma perché era brava e perché sapeva l’arabo; una bravura e una professionalità che purtroppo l’hanno portata alla morte. La sua inchiesta sulle armi e sul traffico illegale di rifiuti tossici hanno dato fastidio a qualcuno e adesso, come ha chiesto la Presidente Boldrini, è giusto che si faccia piena chiarezza su quanto avvenuto e che si tolga il segreto sugli atti relativi all’omicidio di Alpi e di Hrovatin.

Ilaria cercava la verità, il minimo che le dobbiamo è cercare, anzi pretendere la verità sulla sua morte. La vicenda di Ilaria si affianca a quella di tanti giornalisti e giornaliste, reporter, cameraman e camerawoman, che vengono sequestrati, torturati e a volte uccisi perché svolgono il loro lavoro in maniera seria ed onesta. Secondo l’ultimo rapporto dell’organizzazione Reporters without borders, solo nel 2013 sono stati assassinati 71 giornalisti e giornaliste, 39 blogger, mentre altre 87 giornalisti e 389 blogger sono stati sequestrati.

Sono loro che riabilitano una professione che, quando va oltre il gossip della politica o quando non è al servizio dei potenti, ha un’alta e nobile funzione sociale.

A loro va il nostro ricordo, il nostro omaggio e il nostro profondo «grazie»